Alla ricerca della sostenibilità, sulla Terra come nello spazio. È questo il fil rouge dello Space Summit 2023 dell’Agenzia Spaziale Europea, inaugurato oggi 6 novembre a Siviglia. Nel cuore dell’Andalusia si sono incontrati i Ministri e le Ministre degli Stati Membri dell’Esa, con l’obiettivo primario di adottare misure determinanti per rendere lo spazio uno strumento ancora più importante nella lotta contro il cambiamento climatico.

Durante la conferenza stampa, tenuta a partire dalle 18.45 del 6 novembre, il Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher ha sottolineato le principali sfide discusse e le decisioni prese durante la prima giornata di Space Summit. Tre le direzioni principali del futuro spazio made in Europe: la prima è appunto quella della sostenibilità, la seconda riguarda l’accesso allo spazio e la terza l’autonomia nell’esplorazione spaziale.  Obiettivi condivisi pienamente anche dall’Italia.

Su sostenibilità ambientale e lotta alla crisi climatica, il Dg Esa ha ribadito il ruolo chiave del settore spaziale in un futuro verde e sostenibile. «I satelliti saranno sempre più a servizio del nuovo green deal – ha detto Aschbacher – e il ruolo dell’Esa sarà anche quello di aiutare i decisori politici a utilizzare al meglio le risorse spaziali verso una green economy».

A tal proposito, lo Space Summit ha riconosciuto il ruolo centrale svolto dagli acceleratori dell’Agenzia, istituiti proprio per mettere le tecnologie spaziali a servizio degli obiettivi di neutralità climatica. Esempio emblematico citato da Aschbacher è l’acceleratore Space for Green Future, per supportare gli Stati Membri nel raggiungimento dell’ambizioso obiettivo della carbon neutrality entro il 2050. Nella stessa direzione, ha sottolineato il Direttore Generale, va anche il  Green Transition Information Factory dell’Esa, progetto che punta a utilizzare i dati provenienti dall’Osservazione della Terra per la transizione verde.

Sempre in tema sostenibilità Aschbacher ha annunciato la firma di un importante accordo dell’Esa con Kurt Vandenberghe, Direttore Generale della Climate Action della Commissione Europea. L’accordo, annunciato oggi anche dalla Commissione, riguarda proprio un utilizzo sempre più massiccio dei dati satellitari per contrastare gli effetti della crisi climatica.

Non è mancato infine un accenno alla sostenibilità anche nello spazio. «Negli ultimi mesi abbiamo sviluppato la Zero debris initiative, che ha l’obiettivo di affrontare il problema dei detriti spaziali e garantire una maggiore attenzione alla pulizia dell’orbita bassa».

Josef Aschbacher è passato quindi a illustrare i punti principali discussi a Siviglia sull’accesso allo spazio. «È un tema molto difficile per l’Europa – ha detto – perché non abbiamo ancora raggiunto l’indipendenza in materia di lanciatori. Per questo, siamo concordi sulla necessità di portare prima possibile Ariane 6 in rampa di lancio. Gli ultimi test svolti a settembre e ottobre sono stati un successo. Abbiamo un altro importante test alla fine di novembre e, se tutto andrà come previsto, saremo in grado di annunciare una data di lancio per Ariane 6. Massima priorità anche al ritorno al volo di Vega C».

L’esigenza di riacquisire un’autonomia di accesso allo spazio attraverso adeguati investimenti sugli attuali vettori Ariane e Vega è stato uno dei punti principali del Summit. Una strategia ampiamente sostenuta anche da Francia, Italia e Germania, che hanno firmato oggi un’intesa trilaterale riguardo l’accesso autonomo allo spazio e le strategie comuni dei Paesi nel settore.

E a proposito di autonomia: anche per quanto riguarda l’esplorazione spaziale del futuro, Aschbacher ha affermato l’importanza di una strategia europea mirata.

«Abbiamo deciso di finanziare lo sviluppo di un nuovo veicolo cargo, che volerà sulla Iss entro il 2028. Al momento come Europa non abbiamo questa possibilità, ma anche qui puntiamo a raggiungere al più presto l’autonomia».

Nel rispondere alle domande dei giornalisti, Aschbacher ha detto che l’Esa ha già stanziato 75 milioni da allocare nella fase 1 del progetto. «Prevediamo altre fasi di finanziamento. E in futuro, se gli Stati membri continueranno ad appoggiare il progetto, questa navetta cargo potrebbe evolvere in un veicolo europeo per il trasporto umano nello spazio».

 

Immagine in apertura: Space Summit 2023 a Siviglia. Crediti: ESA, S. Corvaja