È la più interna tra le principali lune di Saturno, è stata scoperta nel 1789 dall’astronomo William Herschel e il suo aspetto, segnato da un cratere da impatto ampio 140 chilometri, ricorda la temibile ‘Morte Nera’ della saga di Star Wars: è questa la carta d’identità di Mimas, corpo celeste che potrebbe nascondere un oceano sotto il suo ‘volto’ ghiacciato.

Il satellite naturale è protagonista di un recente studio di Geophysical Research Letters (articolo: “Tracking the Evolution of an Ocean Within Mimas Using the Herschel Impact Basin”), condotto da ricercatori della Purdue University e del Southwest Research Institute.

L’indagine si è basata sia su simulazioni numeriche, sia sui dati della sonda Cassini; la sua missione, nata dalla collaborazione tra Nasa, Esa ed Asi, ha avuto come obiettivo lo studio di Saturno e del suo articolato sistema di anelli e lune, con particolare riguardo a Titano. A oltre 5 anni dalla conclusione (15 settembre 2017), la messe di dati raccolti dalla sonda continua a riservare sorprese e a svelare ulteriori particolari su Saturno e sul suo entourage.

Durante la fase finale della missione, Cassini ha individuato una singolare oscillazione nel movimento rotatorio di Mimas: questo fenomeno è tipico dei corpi celesti che sono attivi dal punto di vista geologico e ha fatto ipotizzare la presenza di un oceano, nascosto sotto il ‘volto’ pesantemente segnato della luna.

Per approfondire quanto emerso dai dati della sonda, il team della ricerca ha svolto delle simulazioni sul cratere da impatto Herschel, il più grande tra quelli che punteggiano la superficie della luna. Il software usato è iSale-2D e con esso sono stati modellati la formazione del cratere e il livello di temperatura interna di Mimas.

Il risultato evidenzia che la struttura della cavità e l’assenza di tettonica sono compatibili con un sottile guscio ghiacciato (circa 55 chilometri) e un oceano interno e giovane, dal punto di vista geologico. Secondo gli studiosi, Mimas potrebbe essere considerato un mondo oceanico ‘emergente’ e questa sua condizione avrebbe delle implicazioni sulle teorie relative alla formazione e all’evoluzione delle lune di Saturno caratterizzate da medie dimensioni.

In alto: la luna Mimas in un modello della Nasa (Crediti: Nasa Visualization Technology Applications and Development)