L’impatto della sonda Dart della Nasa sull’asteroide Dimorphos potrebbe formare un cratere più ampio del previsto. Lo afferma uno studio dell’Università di Berna che ha simulato la collisione con un nuovo metodo. Secondo gli astronomi l’interno dell’asteroide potrebbe essere molto meno solido, simile a un mucchio di macerie tenute insieme da piccole forze coesive e dall’interazione gravitazionale: per questo motivo l’impatto di Dart, previsto a una velocità di circa 24mila chilometri orari, potrebbe provocare una deformazione massiccia di Dimorphos. L’asteroide inoltre potrebbe anche essere deviato più del previsto rilasciando nello spazio una quantità di materiale maggiore rispetto alle stime precedenti. Nel 2024, l’Esa lancerà la missione spaziale Hera che prevede il rilascio di due sonde attorno a Dimorphos nel 2026. L’obiettivo è indagare visivamente le conseguenze dell’impatto della sonda Dart.
Dart è stata lanciata a novembre scorso e la sua missione è quella di entrare in collisione con un asteroide parte del sistema binario Didimos e di deviarlo dalla sua orbita, al fine di fornire preziose informazioni per lo sviluppo di un sistema di difesa planetario. A testimoniare lo scontro il cubesat LiciaCube, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da Argotec che riprenderà le immagini del sito dell’impatto grazie alle camere Luke e Leia.
Il 30 giugno si celebra l’#AsteroidDay, una ricorrenza annuale che dal 2015 ha lo scopo di aumentare la conoscenza degli asteroidi e delle tecnologie che possono essere usate per evitare impatti potenzialmente pericolosi con il nostro pianeta.
Credit foto: Nasa /Johns Hopkins Apl