Un forte squilibrio nel bilancio energetico (in riferimento alla quantità di energia solare assorbita e quella rilasciata da un pianeta) potrebbe essere la ‘miccia’ che innesca le tempeste di polvere osservate finora sulla superficie di Marte.

Questo squilibrio è stato documentato su uno studio appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences; l’attività, coordinata dall’Università di Houston, ha visto anche il coinvolgimento della Nasa. Il gruppo di lavoro è giunto al risultato finale dopo meticolose analisi e comparazioni delle informazioni acquisite in circa quattro anni marziani (otto anni terrestri). I dati si riferiscono soprattutto a misurazioni eseguite sulle orbite e sulle temperature del pianeta.

Questo fenomeno, in effetti, si verifica anche sulla Terra; tuttavia, i ricercatori hanno potuto appurare che si dovrebbe manifestare su Marte in una forma più violenta, a causa dell’atmosfera sottile e dell’orbita ellittica del Pianeta Rosso. In particolare, si evidenzia
un elemento fondamentale che differenzia la Terra da Marte e che, di conseguenza, incide radicalmente sul processo di riequilibrio del bilancio energetico del nostro pianeta: la presenza degli oceani.

Come spiega il primo autore del saggio, Ellen Creecy «l’eccesso di energia potrebbe essere uno dei meccanismi di generazione delle tempeste di polvere di Marte. Capire come funziona su Marte potrebbe fornire indizi sul ruolo che il bilancio energetico della Terra assume nello sviluppo di forti tempeste, inclusi gli uragani, sul nostro stesso pianeta»; inoltre, la Creecy sostiene che conoscere i fenomeni climatici di Marte (un pianeta che porta con sé i segni di oceani, laghi e altre regioni acquatiche), sia estremamente importante per comprendere le attuali trasformazioni climatiche che stanno avvenendo sulla Terra e formulare una previsione di quelle future.

In alto: Immagini risalenti al 7 giugno 2018 (foto a sinistra) e al 10 giugno 2018 (foto a destra) acquisite dal rover marziano Curiosity. Le foto mostrano gli effetti della tempesta di polvere all’interno del cratere Gale.
Crediti immagini: Nasa/Jpl-Caltech/Msss