Le origini e la geologia dell’antico supercontinente Mawson, da cui si è formata l’Antartide orientale, sono state oggetto di diversi dibattiti nella comunità scientifica. Ora uno studio congiunto – condotto grazie ai dati del satellite Esa Goce e del team Polar Gap – ha fatto chiarezza sulla questione. La missione Goce ha mappato la gravità terrestre con estrema precisione e ha fornito un modello accurato del geoide, ossia la forma irregolare con protuberanze e depressioni che caratterizza la sfera terrestre.
Polar Gap invece ha utilizzato una serie di sensori aerotrasportati per misurare i cambiamenti nelle firme magnetiche e gravitazionali prodotte dalle diverse rocce nascoste sotto il ghiaccio. L’obiettivo principale della campagna era aumentare il campo gravitazionale di Goce nella regione intorno al Polo Sud, dove mancavano le misurazioni satellitari. Sorprendentemente, i nuovi dati raccolti hanno mostrato che un’area di rocce antiche delle dimensioni del Regno Unito, che si pensava facesse parte della costa dell’Antartide orientale, è del tutto scomparsa.
Al suo posto c’è un terrapieno costituito da rocce più giovani, denominato bastione di Pensacola. Grazie alle nuove informazioni gli scienziati hanno dedotto che, al contrario di quanto ipotizzato in precedenza, il continente Mawson racchiudeva una porzione inferiore dell’Antartide orientale. La scoperta costituisce una base per un’ampia gamma di ricerche nella regione. Nel dettaglio i ricercatori studieranno movimenti degli antichi supercontinenti per capire come hanno influenzato l’attuale conformazione della calotta glaciale.