Reid 1B, si chiama così la nana bruna a 16,9 anni luce da noi di cui è stato scoperto un deposito di litio cosmico che non si consuma. Uno scrigno che nasconde una quantità 13 mila volte superiore a quella presente sulla Terra e che rende Reid 1B l’oggetto extrasolare più freddo e debole dove sia stato trovato litio, prezioso elemento tra i primordiali dell’Universo.

La scoperta è stata realizzata da un team di ricercatori dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (Iac) e dell’Instituto Nacional de Astrofísica, Óptica y Electrónica (Inaoe) attraverso osservazioni con il Gran Telescopio Canarias (Gtc), attualmente il più grande telescopio ottico e infrarosso del mondo. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, fornisce importanti novità sulla massa minima per la combustione termonucleare del litio, mettendo in crisi i modelli teorici precedenti.

Le nane brune sono l’anello mancante tra le stelle e i pianeti. Chiamate anche ‘stelle fallite’, esse sono molto più massicce di Giove, il più grande pianeta del sistema solare, ma non abbastanza per bruciare idrogeno, il combustibile che le stelle usano per brillare.

Questi oggetti substellari sono stati individuati per la prima volta a metà degli anni ’90. Da allora, osservando nane brune legate in sistemi binari e definendone i moti orbitali, gli astronomi hanno determinato le loro masse grazie alle leggi di Keplero.

Nel recente lavoro, i ricercatori hanno realizzato osservazioni ad alta sensibilità con lo spettrografo Osiris sul Gtc per quattro nane brune ripartite in due differenti sistemi binari. Tra queste, solo in una, Reid 1B, è stato trovato il litio.

La scoperta ha permesso ai ricercatori di determinare una nuova soglia di massa entro cui il litio in una nana bruna si conserva. Il nuovo confine tra gli oggetti cosmici che distruggono il litio e quelli che lo conservano si stima ora a 51,5 volte la massa di Giove, il 10% inferiore rispetto ai modelli teorici più recenti.

«Abbiamo seguito la traccia del litio nelle nane brune per tre decenni – afferma Eduardo Lorenzo Martín Guerrero de Escalante, astrofisico dello Iac e primo autore dell’articolo – e finalmente siamo stati in grado di fare una determinazione precisa del confine in massa tra la sua conservazione e la sua distruzione, e confrontare questo con le previsioni teoriche».

Lo studio rappresenta, quindi, un passo fondamentale per una maggiore accuratezza nelle future osservazioni alla scoperta delle miliardi di nane brune nella Via Lattea, il più grande deposito conosciuto di litio nel nostro vicinato cosmico.

 

Immagine in evidenza: La nana bruna Reid 1B è un importante deposito di litio che non verrà mai distrutto. Pianeti come Giove e la Terra sono ancora meno massicci e non distruggono il loro litio. Il Sole ha distrutto tutto il litio che era nel suo nucleo e ne conserva un po’ nei suoi strati superiori. (Crediti: Gabriel Pérez Díaz, SMM (IAC)