Al 36 esimo passaggio, la sonda Juno della Nasa dedicata allo studio di Giove ha catturato i dettagli delle turbolenze in atto nelle latitudini medio-meridionali del pianeta gigante. Il vortice scuro e circolare vicino al centro dell’immagine è un ciclone che si estende per circa 400 chilometri. È probabile che il colore al centro sia il risultato dei venti discendenti che hanno spazzato via le nuvole di livello superiore, rivelando materiale più scuro al di sotto.
Un comitato di revisione indipendente, composto da scienziati ed esperti in operazioni e gestione delle missioni, ha raccomandato alla NASA di prolungare la missione, lanciata il 5 agosto 2011 che sarà operativa fino al 2025.
La ragione del prolungamento è stata la produzione eccellente di scienza che Juno ha permesso di ottenere per lo studio del gigante gassoso.
Nella consueta linea di partnership tra scienziati e cittadini la Nasa ha messo a disposizione della comunità dei cittadini scienziati le immagini grezze della JunoCam. L’obiettivo è quello di consentire l’analisi dei dati anche al fine dell’elaborazione di immagini divulgative.
E’ il caso dell’immagine della turbolenza MOCHA elaborata dal volontario Brian Swift che ha utilizzato un’immagine JunoCam grezza proiettata digitalmente su una sfera per creare questa vista. Ruotata in modo che il nord sia in alto, l’originale è stata scattata il 2 settembre 2021. A quel tempo, il veicolo spaziale si trovava a circa 27.000 chilometri sopra le cime delle nuvole di Giove, a una latitudine di circa 31 gradi sud.
A bordo di Juno trovano posto numerosi strumenti scientifici, tra cui due a partecipazione italiana con supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana: lo strumento JIRAM – Jovian Infrared Auroral Mapper-, realizzato in Italia dalla Leonardo e guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-band Translator), realizzato da Thales Alenia Space e guidato dall’Università La Sapienza di Roma.
In apertura immagine NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Elaborazione delle immagini di Brian Swift © CC BY