I rigorosi controlli di sicurezza sui voli spaziali privati ostacolerebbero davvero la capacità delle aziende di innovare? Se lo chiedono i rappresentanti delle agenzie spaziali e del nascente settore del turismo spaziale privato, che conta ogni giorno nuovi sostenitori.
Ma quanto è alto esattamente il rischio di evento catastrofico durante una missione spaziale? «La capsula Crew Dragon di SpaceX è più sicura dello Space Shuttle negli ultimi anni di vita operativa – dice Phil McAlister, direttore del Commercial Crew Program della Nasa – lo shuttle ha avuto due incidenti catastrofici, il Columbia e il Challenger, e quando abbiamo ritirato la navetta nel 2011 il rischio era già sceso di molto».
La sicurezza quindi è notevolmente aumentata soprattutto negli ultimi dieci anni ma secondo gli esperti le probabilità di incidente nel corso di voli spaziali privati dovrebbero mettere in allerta le aziende del settore.
«L’industria del turismo spaziale – afferma Tommaso Sgobba direttore dello Iaass – non ha né una regolamentazione di sicurezza emanata dal governo, né una propria regolamentazione né tantomeno un registro storico che possa dimostrare che la loro tecnologia è sicura».
Attualmente, la Federal Aviation Administration (Faa) americana, richiede alle aziende spaziali commerciali di dimostrare che le loro operazioni non presentano rischi per il pubblico a terra (o nello spazio aereo). L’agenzia, tuttavia, non ha alcuna supervisione sulla sicurezza dei partecipanti al volo, né certifica i veicoli di lancio e di ingresso come sicuri per l’uomo. Le aziende devono comunque dimostrare che la loro tecnologia ha funzionato in sicurezza durante un volo di prova per ottenere l’approvazione della licenza Faa per il trasporto di astronauti.
Secondo alcuni esperti l’attuale situazione dei voli commerciali rispecchia quella dei primi decenni di sviluppo dell’aviazione. «Quando i fratelli Wright pilotavano i primi aerei non c’erano regolamenti di nessun genere – commenta Danielle Bernstein della Aerospace Corporation – costruivano le macchine e aspettavano che accadesse un incidente per poter capire cosa era andato storto e rimediare. Oggi, a differenza dei primi aviatori, le compagnie non stanno costruendo una tecnologia da zero. Le agenzie spaziali hanno accumulato decenni di esperienza nella gestione del rischio associato al volo di cose (e persone) nello spazio».
Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? La moratoria del Congresso degli Stati Uniti del 2004 sulla regolamentazione della sicurezza del turismo spaziale scadrà nel 2023 e non è ancora chiaro cosa accadrà dopo. La moratoria è stata messa in atto per consentire all’industria di apprendere e progredire a seguito del successo di alcune aziende del settore. Attualmente molte aziende collaborano alla stesura di nuove linee guida, di raccomandazioni sulla tolleranza ai guasti e all’integrazione delle operazioni spaziali nella gestione del traffico aereo.
Nei prossimi anni gli aspiranti turisti spaziali, dovranno fidarsi delle compagnie con cui vogliono volare. Per aiutare i clienti a decidere se firmare la rinuncia al consenso informato, le aziende sono obbligate a divulgare i registri che tengono traccia di tutte le operazioni di manutenzione sui velivoli.
Un parte del settore spaziale chiede che venga crato un organismo indipendente che possa controllare la sicurezza delle operazioni nel volo commerciale. L’ente verrebbe denominato Space Safety Institute e fungerebbe da revisore indipendente, concentrandosi anche sull’istruzione e la ricerca in aree critiche della sicurezza dei sistemi spaziali.
Crediti foto: gli astronauti della missione Inspiration 4 di SpaceX