Niente ‘scossoni’ per la Via Lattea: il suo più che millenario percorso evolutivo sarebbe avvenuto in tutta tranquillità e secondo un percorso – in un certo senso – ‘predefinito’ e comune ad altre galassie. A formulare questa ipotesi, in controtendenza con altre teorie, è uno studio appena pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
L’indagine, curata da un gruppo di lavoro internazionale, è stata coordinata da Astro 3D (Arc Centre of Excellence for All Sky Astrophysics in 3 Dimensions), un centro di ricerca australiano supportato dall’Australian Research Council. Il saggio si basa su una serie di osservazioni della galassia Ugc 10378, situata ad una distanza di 320 milioni di anni luce dalla Terra.
Questa entità ha la peculiarità di essere molto simile alla Via Lattea ed è stata utilizzata dagli studiosi per mettere a confronto i suoi dischi con quelli della nostra galassia; il fatto di trovarsi in una posizione di taglio, l’ha resa un ottimo terreno di gioco per il gruppo di lavoro che si è trovato, quindi, ad osservare una sorta di ‘spaccato’ della Via Lattea. Le osservazioni sono state effettuate con il telescopio Vlt dell’Eso e, in particolare, è stato utilizzato il suo strumento Muse (Multi-Unit Spectroscopic Explorer).
Scrutando Ugc 10378, il team della ricerca ha riscontrato la presenza di due dischi, uno spesso e uno sottile, analoghi a quelli della Via Lattea; dall’indagine è emerso che tali strutture non sono il frutto di un evento catastrofico, quale la collisione con un’altra galassia, ma piuttosto il prodotto di un ben più pacifico processo di evoluzione. La Via Lattea, quindi, non avrebbe subito le conseguenze di un poco amichevole incontro con una galassia più piccola, come sostenuto da alcune teorie.
I dischi di Ugc 10378, proprio come quelli della nostra galassia, presentano differenti popolazioni di stelle: quelle più antiche, identificate anche dal basso rapporto tra ferro, idrogeno ed elio, risiedono nel disco spesso, mentre quelle più giovani e più dotate di elementi metallici si trovano nel disco sottile. Le due galassie, quindi, hanno vissuto la stessa evoluzione e probabilmente hanno avuto origini simili.
Gli autori della ricerca sono convinti che galassie come la Via Lattea e Ugc 10378 siano piuttosto comuni e sono ‘a caccia’ di altri esemplari del genere per confermare la loro ipotesi. Lo studio, secondo il gruppo di lavoro, costituisce un importante passo avanti nel delineare al meglio come le galassie a spirale si siano andate formando lungo un arco di 13 miliardi di anni.
In alto: la galassia Ugc 10378 vista in posizione di taglio dal telescopio Vlt (Crediti: Jesse van de Sande/European Southern Observatory).