Si presenta come un delicato e complesso intreccio di filamenti sottili e colorati, resi ancor più dettagliati dopo una recente ‘ristrutturazione’: si tratta della Nebulosa del Velo, il cui ritratto – già presente nella galleria di Hubble – è stato sottoposto ad una revisione.
L’immagine inquadra una piccola porzione del Velo ed è stata realizzata dallo storico telescopio Nasa-Esa con la fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3); nella sua attuale versione, presenta un maggiore dettaglio per quanto riguarda le emissioni dell’idrogeno doppiamente ionizzato (in blu), di quello ionizzato e dell’azoto, anch’esso ionizzato (in rosso).
Il Velo si trova a circa 2100 anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione del Cigno; la nebulosa è una porzione visibile del vicino Cygnus Loop, un resto di supernova che si è formato 10mila anni fa in seguito alla fine di una stella massiccia. L’astro, che doveva avere dimensioni extralarge (20 volte la massa del Sole), ha ‘vissuto’ intensamente ed è giunto al capolinea ancora giovane, ovviamente parlando in termini astronomici. Il suo epilogo ha prodotto un catastrofico rilascio di energia: questo è il drammatico episodio che si cela dietro l’aspetto leggiadro della nebulosa, ‘scolpita’ dalle onde d’urto e dai detriti.
Il Velo fa parte del Catalogo Caldwell di Hubble, una raccolta di oggetti celesti immortalati dal telescopio e visibili agli astrofili nel cielo notturno; in tale repertorio, la nebulosa è classificata come Caldwell 34.