Scovare un autentico Raffaello grazie alle tecnologie spaziali. È quanto è riuscita a fare una start-up della Repubblica Ceca, selezionata nell’ambito del programma Space Solutions dell’Agenzia Spaziale Europea. Protagonista di questo giallo tra arte e scienza è la Madonna col Bambino del 1517, opera gemella della più nota Sacra Famiglia conservata al Louvre. Un quadro che ha fatto molta strada: prima proprietà dei Papi, è stato poi trasportato da Roma a Parigi nelle collezioni di Napoleone, e dopo diverse vendite nell’800 è stato acquistato dall’uomo d’affari Otomar Švehla, fratello dell’allora primo ministro cecoslovacco Antonín Švehla. Nel 1992 è poi stato venduto dalla famiglia Švehla a un imprenditore ceco.
E da qui sono cominciati i misteri: mentre inizialmente non c’erano dubbi sull’attribuzione del quadro a Raffaello, negli anni ’90 molti critici d’arte hanno iniziato a metterne in dubbio l’autenticità. A nulla sono servite le più moderne tecniche di analisi, il dibattito restava aperto. Almeno fino ad oggi, prima che le tecnologie spaziali entrassero in gioco. La compagnia ceca InsightART ha analizzato l’opera con un particolare scanner a raggi X di solito usato per applicazioni spaziali. Questo strumento è composto da due elementi principali: una sorgente in grado di acquisire immagini a raggi X spettroscopiche e un rilevatore di particelle messo a punto dal Cern di Ginevra. InsightART ha scansionato per tre giorni il dipinto, ottenendo undici immagini ad altissima risoluzione a diverse lunghezze d’onda. Combinando questi scatti è stato possibile risalire alla composizione elementare della pittura. Il risultato ha convinto gli esperti: si tratta di un autentico Raffaello.
Lo scanner a raggi X di InsighART fa parte di una categoria di rilevatori ormai comunemente usati nello spazio, ad esempio per misurare i livelli di radiazione sulla Stazione spaziale internazionale. E in vista delle missioni spaziali di lunga durata verso Luna e Marte, tenere sotto controllo le radiazioni sarà sempre più cruciale per garantire la sicurezza degli astronauti. Nel frattempo, come dimostra il caso del Raffaello svelato, queste tecnologie potranno continuare a trovare utilità per preservare il patrimonio artistico del nostro pianeta.