La loro insolita forma ha sfidato per anni gli astronomi, rendendole uno dei misteri del cielo osservato in banda radio. Si tratta delle radiogalassie a X, che come dice il nome sono caratterizzate dall’emissione di quattro getti che formano una X.

Gli scienziati hanno provato a spiegarsi questo fenomeno in vari modi, senza però riuscire a trovare conferme definitive. C’è chi sostiene che la forma a X sia dovuta al cambio di rotazione del buco nero al centro della radiogalassia. C’è chi invece ipotizza che nel cuore di queste galassie si nascondano in realtà due buchi neri, ciascuno con la sua coppia di getti di emissione. Ancora, alcuni ricercatori pensano che a formare le “due X di troppo” sia del materiale catturato dal buco nero e poi lanciato nuovamente nella galassia.

Ora un team di astronomi da Sudafrica e Stati Uniti ha finalmente svelato il mistero, dimostrando per la prima volta con dati osservativi che l’ipotesi corretta è la terza. La X delle radiogalassie è dovuta a un fenomeno di deflessione del materiale cosmico. Lo studio, accettato per la pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society e disponibile sul preprint ArXiv, è stato realizzato grazie ai dati del telescopio MeerKAT.

Le 64 antenne paraboliche che formano la rete MeerKAT (dal nome di una specie di mangusta), precursore del progetto Square Kilometer Array (SKA) di cui sarà parte integrante, nella regione semi-desertica del Karoo nel Sudafrica settentrionale, hanno studiato in particolare la radiogalassia PKS 2014-55, situata a 800 milioni di anni luce dalla Terra. Gli scienziati hanno poi elaborato con modelli informatici i dati raccolti dalle antenne  e li hanno trasferiti in un telescopio di 8 chilometri di diametro. Questo ha prodotto un dettagliatissimo ritratto di PKS 2014-55. L’analisi dell’ immagine ha permesso agli scienziati di dimostrare che la forma a X della radiogalassia è dovuta al percorso “a ritroso” di parte del materiale emesso. Dopo essere stato buttato fuori, questo materiale torna indietro verso la galassia ospite.

Secondo gli autori, questi risultati si possono con buona probabilità estendere anche alle altre radiogalassie. Scoperta dunque l’origine della strana forma a X di questi oggetti celesti, il prossimo passo sarà capire il motivo di questa particolare emissione a boomerang del materiale galattico. «MeerKAT appartiene a una nuova generazione di strumenti – commenta William Cotton, leader dello studio – in grado di risolvere grandi misteri scientifici trovandone al tempo stesso di nuovi. Questa galassia ci mostra strutture cosmiche mai osservate prima così in dettaglio, ma c’è ancora molto da comprendere».