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Tutte le sfumature della Nebulosa del Granchio

A new composite image of the Crab Nebula features X-rays from Chandra (blue and white), optical data from Hubble (purple), and infrared data from Spitzer (pink). Chandra has repeatedly observed the Crab since the telescope was launched into space in 1999. The Crab Nebula is powered by a quickly spinning, highly magnetized neutron star called a pulsar, which was formed when a massive star ran out of its nuclear fuel and collapsed. The combination of rapid rotation and a strong magnetic field in the Crab generates an intense electromagnetic field that creates jets of matter and anti-matter moving away from both the north and south poles of the pulsar, and an intense wind flowing out in the equatorial direction.

Questa immagine composita della Nebulosa del Granchio è costruita attraverso i dati raccolti nel tempo da tre telescopi spaziali: Chandra rappresentato in blu e bianco, Hubble nel viola e Spitzer nel rosa scuro.  

Le prime attestazione della Nebulosa del Granchio risalgono al 1054, quando venne osservata una “nuova stella” nel cielo, in direzione della costellazione del Toro. I documenti dell’epoca affermano che era talmente luminosa da rimanere visibile anche durante il giorno. Il fenomeno riportato è ricollegabile all’esplosione di una stella massiccia, quello che ne rimane oggi è una pulsar: una stella di neutroni a rotazione rapida e altamente magnetizzata.

La combinazione della rotazione rapida e del forte campo magnetico generano un intenso campo elettromagnetico, con getti di materia e antimateria che si allontanano dai poli nord e sud della pulsar e un intenso vento che soffia verso l’equatore. 

Avere tracce così antiche della Nebulosa del Granchio ha permesso agli astronomi di studiarne l’evoluzione. Molte delle informazioni che abbiamo oggi arrivano dal telescopio orbitale Chandra, progettato per rilevare l’emissione di raggi X da regioni molto calde dell’Universo.

 

Francesca Cherubini: