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Buon compleanno Hubble!

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Spegne oggi 34 ‘candeline spaziali’ e per celebrare la ricorrenza ha rilasciato una nuova fotografia che delizierà i suoi fan: il festeggiato è il telescopio spaziale Hubble che, il 24 aprile 1990, ha spiccato il volo verso il cosmo a bordo dello Shuttle Discovery. La protagonista del ‘ritratto di compleanno’ è Messier 76, una nebulosa planetaria nota anche con il soprannome di ‘Piccolo Manubrio’ (Little Dumbnell); questa entità, scoperta nel 1780 dall’astronomo francese Pierre Méchain, si trova a 3400 anni luce di distanza dalla Terra nella costellazione settentrionale di Perseo.

Le nebulose planetarie – che in realtà non hanno nulla a che fare con i pianeti – sono le spoglie di stelle giganti rosse giunte al finale; in tale fase, questa categoria di oggetti celesti rilascia gli strati più esterni, che vengono successivamente spazzati via dai venti stellari e subiscono l’influenza della radiazione ultravioletta proveniente dal nucleo della stella. In questo modo si crea una nebulosa di gas caldi e polveri, caratterizzata da colori intensi e brillanti.

Nello specifico, Messier 76 è costituita da una struttura ad anello – vista di profilo – e due lobi tondeggianti laterali. L’anello, composto da gas e polveri, è stato espulso dalla stella gigante rossa morente che lo ha probabilmente modellato. Gli astronomi, inoltre, hanno ipotizzato che l’astro facesse parte di un sistema binario e che potrebbe aver ingoiato la sua eventuale compagna. I due lobi gassosi vengono diffusi nello spazio dal flusso di materiale che viene spinto dalla stella morente con la forza di un uragano; questo intenso vento stellare sta investendo soprattutto il gas più freddo e lento che l’astro aveva emesso in una fase precedente della sua vita. Infine, la radiazione stellare ultravioletta sta facendo brillare i gas; nella foto, in rosso è evidenziato l’azoto e in blu l’ossigeno.

Dal 1990 a oggi, Hubble ha effettuato 1,6 milioni di osservazioni di oltre 53mila oggetti celesti; negli anni ha compiuto numerose e importanti scoperte e i suoi dati sono stati utilizzati per 44mila pubblicazioni scientifiche. Ma il grande pubblico conosce Hubble soprattutto per le sue straordinarie immagini che hanno rivoluzionato la visione di tanti oggetti celesti che popolano l’Universo: tra le sue foto più riuscite, il celebre ritratto dei cosiddetti ‘Pilastri della Creazione’ (colonne di gas e polveri situate nella Nebulosa Aquila), realizzata il 1° aprile 1995.

In alto: la nebulosa planetaria Messier 76 vista da Hubble (Crediti: Nasa, Esa, StScI, A. Pagan-STScI)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.