Gli habitat marziani del futuro potrebbero essere più ecologici di quanto pensiamo. Un progetto targato Nasa ha in programma l’utilizzo di tecnologie in grado di far crescere strutture da funghi che potrebbero sostituire i materiali tradizionali come metallo e vetro per la costruzione di case ecologiche e sostenibili.
Questo tipo di mico-architettura sfrutterebbe il micelio, l’intreccio di filamenti che costituisce l’apparato vegetativo dei funghi in grado di dare forma, con le giuste condizioni, a strutture molto complesse e resistenti come quelle fatte da mattoni.
Come sarà possibile trasportare queste strutture sul pianeta rosso? Gli habitat costituiti da funghi dormienti verranno caricati a bordo dei veicoli spaziali e all’arrivo basterà aggiungere acqua alla struttura di base in modo che i funghi possano crescere intorno a quell’elemento creando ambienti pienamente funzionali.
Il progetto prevede un habitat con cupola a tre strati: quello più esterno è fatto di ghiaccio d’acqua che protegge dalle radiazioni e penetra fino al secondo strato composta da cianobatteri, che possono usare l’energia solare per convertire acqua e anidride carbonica nel nutrimento per i funghi e nell’ossigeno per gli umani. L’ultimo strato, il micelio, è quello più robusto che fornisce integrità strutturale e viene riscaldato per uccidere i batteri presenti al suo interno evitando che questi possano contaminare il suolo marziano.
Ma non è tutto. Il micelio potrebbe essere utilizzato anche sulla terra, ad esempio per l’illuminazione bioluminescente e per gli habitat autorigeneranti che contribuirebbero ad abbattere le emissioni di carbonio provenienti dall’edilizia tradizionale. Insomma, che si tratti di habitat per mondi lontani o per il nostro pianeta, i funghi possono davvero regalarci un futuro all’insegna della sostenibilità.