Giornate intense per gli scienziati che seguono la missione Osiris-Rex: entro pochi giorni sarà deciso il luogo dell’asteroide Bennu in cui la sonda della Nasa dovrà effettuare il delicato compito di prelievo dei campioni, scopo principale del progetto. Sono in lizza quattro siti candidati, scelti durante lo scorso mese di luglio e ulteriormente studiati dopo che la sonda ha effettuato dei sorvoli mirati nella fase di indagine ‘Reconnaissance A’. Le immagini in alta risoluzione prodotte a seguito di questa attività hanno un ruolo determinante nella scelta del luogo primario di raccolta e di quello di riserva; la selezione sarà curata da un apposito comitato che per ogni sito dovrà esaminare la presenza di materiale adeguato, la topografia, il colore e l’albedo (il rapporto fra l’intensità della radiazione riflessa da un corpo e quella con cui è stato irradiato).

Ogni area candidata, inclusa quella con maggiori probabilità di vittoria, mostra delle criticità, dovute soprattutto alla difficoltà di raccogliere i fini granelli (meno di 2,5 centimetri di diametro) dell’asteroide. Infatti, Bennu presenta una superficie accidentata con aree di potenziale raccolta circondate da ampie rocce: di conseguenza, le manovre che Osiris-Rex dovrà svolgere si presentano complesse e richiedono una definizione particolarmente accurata.

I siti sono stati ‘battezzati’ con i nomi di quattro tipi di volatili: Sandpiper (scolopacide), Osprey (falco pescatore), Kingfisher (martin pescatore) e Nightingale (usignolo). Sandipiper, nell’emisfero sud di Bennu, è situato un’area relativamente piatta dove le manovre della sonda potrebbero svolgersi con facilità; tuttavia, i granelli di materiale si trovano sotto rocce più grandi e questo comporrebbe problemi per gli strumenti di raccolta. Osprey, invece, è stato proposto per la presenza di materiale ricco di carbonio e per una macchia scura che potrebbe essere indicativa di particelle molto fini; tuttavia, appare cosparso di frammenti troppo grandi per essere campionati. Kingfisher, invece, è stato preso in considerazione perché collocato in un piccolo cratere, forse di recente formazione, che potrebbe contenere materiale giovane; la cavità però sembra troppo rocciosa. L’ultimo sito, Nightingale, è ricco di particelle fini ma si trova in una zona a nord dove la scarsa illuminazione comporterebbe dei problemi di manovra.

Il sito che verrà scelto, inoltre, non dovrà presentare condizioni tali da far scattare automaticamente i meccanismi di sicurezza della sonda. Nella prossima primavera i tecnici effettueranno ulteriori valutazioni del sito primario e di quello di riserva e metteranno in atto le ‘prove generali’ per la discesa di Osiris-Rex sulla superficie di Bennu. La raccolta dei campioni è in programma per l’estate del 2020 e il loro rientro sulla Terra dovrebbe avvenire nel settembre 2023.

 

I quattro siti candidati (Crediti: Nasa/Goddard/Università dell’Arizona).