Gli studi sulla costante di Hubble, la misura del tasso di espansione dell’Universo, continuano a tenere viva l’attenzione degli scienziati. Una nuova ricerca dell’Università della California ha misurato la luce proveniente da galassie distanti in un sistema di immagini multiple sfruttando l’effetto lente gravitazionale. Questo sistema, ampiamente usato per la misura della costante, consente di vedere arrivare la luce da diverse direzioni e in momenti diversi a causa della differenza nelle lunghezze del percorso ottico per le varie immagini.
Per realizzare una stima più precisa, gli scienziati hanno utilizzato la tecnologia ottica adattiva installata sul telescopio Keck delle Hawaii e la stima ottenuta della costante è stata pari a 76,8 chilometri al secondo per megaparsec, una misura differente dall’ultima calcolata con lo stesso metodo grazie ai dati di Hubble nel 2017, pari a 71,9.
Anche se la discrepanza tra i dati di Keck e Hubble è minima, in relatà rappresenta una grande sfida per gli astronomi e fornisce nuovi spunti per questo settore della fisica. Saranno necessarie ulteriori misurazioni ancora più precise e nel caso in cui la discrepanza dovesse essere confermata, sarebbe necessaria una revisione dell’attuale modello cosmologico standard.