La Nasa ha selezionato la Maxar Technologies di Westminster, Colorado per sviluppare i sistemi di propulsione, potenza e comunicazione per il Lunar Gateway, la piattaforma in orbita intorno alla Luna che fungerà da avamposto agli astronauti del programma Artemis (ne abbiamo parlato a #SpaceTalk) destinato a riportare l’uomo sul nostro satellite. La Maxar, costruirà l’elemento chiave del Gateway che fornirà potenza ed energia elettrica, grazie a una serie di  pannelli solari, utilizzabile dall’intero avamposto. L’azienda  inoltre,  provvederà alla tecnologia necessaria alle comunicazioni tra il gateway e il centro di controllo a terra.

Il contratto avrà una durata iniziale di 12 mesi, seguito da un primo prolungamento opzionale di 26 mesi, un secondo di 14 e infine altre due, da 12 mesi ciascuno. Dopo le necessarie verifiche da parte di Maxar, i sistemi potranno essere acquisiti dalla Nasa come elementi primari del Gateway e il lancio è previsto entro la fine del 2022. «Siamo entusiasti di questa tecnologia – commenta Mike Barrett del Glenn Research Center della Nasa – questo sistema richiede molto meno propellente rispetto a quelli tradizionali, un fatto che  consentirà al Gateway di spostare più massa attorno alla Luna, come un sistema di landing per gli astronauti e grandi moduli per vivere e lavorare in orbita». 

I piani della Nasa prevedono il ritorno sulla Luna entro cinque anni e si basano su un approccio in due fasi:  la prima prevede l’atterraggio sul nostro satellite entro il 2024, mentre la seconda vedrà la costruzione di una base permanente in superficie e di una orbitanteentro il 2028. Successivamente la tecnologia utilizzata per la Luna, verrà sfruttata per continuare il viaggio di esplorazione del Sistema Solare, con destinazione Marte.