Un piccolo telescopio dotato di coronografo svela la natura di una grande eruzione vulcanica su Io, una delle quattro lune di Giove, grazie alla presenza di una grande nube di sodio nella magnetosfera gioviana invece che basandosi sui materiali lavici caldi. Lo studio a firma di Jeff Morgenthaler del Planetary Science Institute è stato pubblicato su Astophysical Journal Letters.

I ricercatori si sono infatti “imbattuti” in una eruzione a principale rilascio di polveri e gas piuttosto che di lava e grazie al particolare strumento usato, Io Input/Output Io (IoIO), janno potuto analizzare un evento fondamentale per lo studio della geologia della luna Io, il corpo celeste nel nostro sistema stellare con la maggiore attività vulcanica.

«L’evento vulcanico  – spiega Jeff Morgenthaler, scienziato senjor presso il Planetary Science Institute e primo autore dello studio – si è verificato tra la metà di dicembre 2017 e l’inizio di gennaio 2018. Il gas a causa della violenta eruzione ha riempito la magnetosfera di Giove, la regione dello spazio dominata dal campo magnetico di Giove».

Lo studio riporta l’osservazione più lunga mai registrata con questa tecnica e, l’evidenza dell’eruzione non è stata riferita da altre tecniche di monitoraggio vulcanico su Io, nonostante il significativo numero di osservazioni a sostegno della missione Juno della Nasa.

La mancanza di un corrispettivo dell’eruzione vulcanica nell’infrarosso è sicuramente indicativo sulla geologia di IO, ma vi è un secondo risultato prodotto dalla nube che riempiendo la magnetosfera gioviana fornisce dati interessanti sul suo funzionamento e per analogia sul funzionamento della magnetosfera terrestre.

Tutto ciò è stato reso possibile da un telescopio per dilettanti, Io Input/Output Io (IoIO), dotato di un coronografo capace di ridurre l’intensità della luce proveniente da Giove e consente di visualizzare la luce proveniente dalle nubi di gas attorno al pianeta gigante attraverso filtri speciali. Una peculiarità che ha permesso al suo “inventore” e coautore dello studio Jeffrey Baumgardner della Boston University, di vendere il progetto alla National Science Foundation .

 

L’animazione mostra l’ emissione di sodio (a sinistra) e di zolfo ionizzato (a destra) attorno a Giove (sotto striscia nera) registrata dalla struttura di Io Input / Output (IoIO) di PSI per un periodo di tre mesi. Per saperne di più:https://www.psi.edu/sites/default/files/ftp/Na_SII_best_0.mp4