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I brillamenti solari, le espulsioni di massa coronale e altri fenomeni solari che influenzano la Terra, come le aurore boreali, sono legati al rilascio di energia magnetica immagazzinata dalla nostra stella. Dalla fine degli anni Novanta gli scienziati osservano il Sole formulando teorie sul processo della riconnessione magnetica. Ora, con i dati della Parker Solar Probe (Psp) della Nasa, gli scienziati del Southwest Research Institute (SwRI) in Texas, hanno aggiunto i tasselli mancanti e confermato i modelli. La ricerca è stata pubblicata su Nature Astronomy.

La riconnessione magnetica si verifica quando le linee del campo magnetico nel plasma si interrompono e si riconnettono in una nuova configurazione, rilasciando grandi quantità di energia; questo processo si verifica a diverse scale spaziali e temporali: dal laboratorio al cosmo, dalla magnetosfera solare a quella terrestre.

La Parker Solar Probe, lanciata nel 2018 per studiare la corona solare, è l’unico veicolo spaziale ad aver sorvolato l’atmosfera superiore del Sole. Durante un avvicinamento avvenuto il 6 settembre 2022, la sonda ha assistito a una gigantesca eruzione. Così, per la prima volta, i ricercatori hanno potuto visualizzare e campionare in dettaglio le proprietà del plasma e del campo magnetico.

Combinando le osservazioni con i dati del Solar Orbiter dell’Esa, gli scienziati hanno confermato che la Parker Solar Probe aveva sorvolato una regione di riconnessione magnetica nell’atmosfera solare.

«Sviluppiamo la teoria della riconnessione magnetica da quasi 70 anni, quindi avevamo un’idea di base di come si sarebbero comportati i diversi parametri. Il lavoro in corso fornisce scoperte a diverse scale, che ci permettono di vedere come viene trasferita l’energia e come vengono accelerate le particelle – ha spiegato Ritesh Patel, ricercatre presso il SwRI e primo autore dello studio – Le misurazioni e le osservazioni ottenute dall’avvicinamento del 2022 hanno convalidato modelli di simulazione numerica che esistevano da decenni ma che avevano un certo grado di incertezza. I dati sono molto solidi, serviranno per i modelli futuri e ci indicano il percorso per decifrare i rilevamenti della Parker Solar Probe su altri intervalli temporali ed eventi».

Comprendere la riconnessione magnetica solare può aiutare a prevedere gli eventi meteorologici spaziali che possono avere un impatto sui satelliti, sui sistemi di comunicazione e sulle reti elettriche della Terra.

 

Crediti: Southwest Research Institute (SwRI)