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Si chiama ‘Kenmore’, è la 30° roccia marziana che Perseverance ha analizzato in situ e contiene materiale ancora mai rilevato dalla missione. A bordo del rover della Nasa, infatti, ci sono alcuni strumenti che permettono di riconoscere gli elementi che compongono una roccia allo scopo di facilitare il lavoro alle missioni del futuro.

Ai primi di giugno, Perseverance ha perforato la superficie di una roccia lungo il bordo del cratere Jezero. Durante la perforazione si è ritrovato a dover trattare quella che in geologia si chiama ‘roccia incoerente’, complicata da gestire poiché molto fragile. Una volta arrivati sufficientemente in profondità, è iniziata l’analisi.

Con un dispositivo di nuova generazione che si trova all’estremità del braccio del rover, Perseverance ha rimosso la polvere dalla roccia. Invece di spazzole metalliche con eventuali contaminanti terrestri, il gDRT (gaseous Dust Removal Tool) utilizza getti di azoto. Una volta spazzati via i residui, il sensore Watson (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering) si è avvicinato per scattare foto mentre, dalla sua posizione privilegiata in cima all’albero del rover, la SuperCam emetteva migliaia di impulsi laser. In questo modo, il suo spettrometro è riuscito a determinare la composizione del materiale liberato dopo ogni impulso. Grazie alla sua capacità di analizzare sia la luce visibile che infrarossa, SuperCam ha rilevato la presenza di minerali argillosi contenenti acqua sotto forma di molecole di idrossido legate a ferro e magnesio. Questi due elementi sono risultati più presenti rispetto alle quantità rilevate nell’antica argilla di Marte.

Anche gli strumenti Sherloc (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals) e Pixl (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) hanno supportato le scoperte di SuperCam sulla presenza di argilla nella roccia. Inoltre, hanno rilevato la presenza di feldspato (il minerale che rende brillante la Luna alla luce del Sole) e, per la prima volta, un minerale di idrossido di manganese.

Una volta completata la raccolta dati di Kenmore (che etimologicamente significa ‘comprendere di più’), il rover ha proseguito l’esplorazione di rocce, coerenti e incoerenti, lungo il bordo del cratere Jezero.

Il 19 giugno Perseverance ha percorso autonomamente 411 metri utilizzando il sistema AutoNav e ha così superato il suo precedente record di distanza percorsa in una singola guida autonoma stabilito il 3 aprile 2023.

 

In alto: una roccia marziana che presenta i segni delle indagini condotte da Perseverance (Crediti: Nasa/Jpl-CalTech/Msss)