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Il Giappone in prima fila per la Luna con Artemis

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Sempre più solide le opportunità di esplorazione giapponese della Luna grazie al programma Artemis. Motore di questa spinta è l’accordo stipulato tra Jaxa e Nasa dello scorso 10 aprile, che prevede un ulteriore contributo del Giappone ad Artemis, ossia la fornitura del rover pressurizzato Lunar Crusier. Il robot verrà consegnato sulla Luna da Nasa non prima della missione Artemis 7, prevista per ora a fine 2031.

Il rover Lunar Crusier, che Jaxa sta sviluppando con Toyota, sarà in grado di ospitare due astronauti per esplorazioni al massimo di 30 giorni vicino al Polo Sud lunare. Con un primo utilizzo presunto con Artemis 7, Nasa prevede di utilizzare il rover anche per le missioni successive, per una durata complessiva di circa 10 anni.

L’agreement Nasa-Jaxa, inoltre, permetterà al Giappone di portare il primo astronauta non americano sulla Luna. La Nasa, infatti, fornirà due posti nelle future missioni Artemis con allunaggio agli astronauti Jaxa, la prima agenzia dopo quella statunitense ad assicurarsi un posto nelle missioni del programma destinate alla superficie lunare.
Quando il primo astronauta non americano potrà atterrare sulla Luna dipenderà molto dalle tempistiche di consegna del rover Lunar Cruiser, anche se uno dei due astronauti Jaxa potrebbe raggiungere il nostro satellite prima, forse già nella missione Artemis 4. Prevista alla fine di questo decennio, questa missione porterà il secondo equipaggio Artemis sul suolo lunare.

Oltre alle due missioni con allunaggio, il Giappone ha anche un posto su una futura missione Artemis verso il Lunar Gateway, la futura stazione spaziale destinata all’orbita lunare che farà da appoggio per le missioni in superficie. Questo grazie a un precedente accordo con Nasa sui contributi giapponesi a tale avamposto.

Intanto il nuovo patto Jaxa-Nasa potrebbe essere un vero volano per l’industria spaziale giapponese, come ha sottolinea in una recente intervista Takeshi Hakamada, amministratore delegato dell’azienda ispace che ha realizzato il lander Hakuto-R schiantatosi contro il suolo lunare il 25 aprile 2023.
Secondo Hakamada, l’accordo potrebbe creare nuove richieste di piccoli lander lunari robotici come quelli che ispace sta sviluppando.

L’azienda sta attualmente lavorando a tre lander. In Giappone è in fase di completamento Mission 2, o M2, copia di Hakuto-R M1, mentre un altro lander chiamato Series 3 sta iniziando la fase di progettazione. Negli Stati Uniti, invece, la consociata ispace U.S. sta sviluppando il suo primo lander Apex 1.0 che fornirà a Nasa tramite il programma Commercial Lunar Payload Services (Clps) per una missione lunare del 2026.

 

Immagine in evidenza: rappresentazione del lander lunare M1 di ispace. Crediti: ispace

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.