Talvolta potentissime esplosioni cosmiche illuminano alcuni angoli del nostro universo, sprigionando un’energia equivalente a decine di milioni di bombe atomiche. Si tratta dei brillamenti, un fenomeno molto frequente anche sulla nostra stella, teatro di continue eruzioni solari.

Ora un nuovo studio, realizzato grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble e coordinato dall’Arizona State University, ha individuato una stella immersa in una fase esplosiva così violenta da superare tutti i brillamenti fino ad oggi registrati sulla superficie solare. Si tratta di una nana rossa piuttosto giovane, catturata nell’ambito del programma osservativo Hazmat, da HAbitable Zones and M dwarf Activity across Time. Il catalogo prodotto da Hazmat ha analizzato nella luce ultravioletta un gran numero di nane rosse, note anche come nane M, e le ha divise in 3 principali categorie: giovani, intermedie e vecchie.

“Le nane rosse – afferma Evgenya Shkolnik, leader del programma Hazmat –  sono le stelle più piccole, più comuni e con vita più lunga che esistano nelle galassie. Crediamo inoltre che la maggior parte delle nane rosse abbia un sistema planetario che orbita loro attorno.”

Si tratta di una caratteristica molto interessante per gli astronomi, in particolare per quanto riguarda la caccia a mondi distanti simili al nostro in grado di ospitare la vita. Il caso più famoso è il sistema Trappist-1, una nana rossa a 39,5 anni luce da noi attorno cui poco più di due anni fa sono stati scoperti con il metodo del transito 7 esopianeti, due dei quali potenzialmente abitabili. Per la nana rossa appena scoperta gli scienziati dovranno però escludere che eventuali mondi nelle vicinanze possano ospitare la vita. Secondo gli autori dello studio, accettato per la pubblicazione su Astrophysical Journal, lo scoppio registrato sulla stella è infatti tale da compromettere l’abitabilità di qualunque pianeta circostante.

Ma anche se dobbiamo rinunciare a trovare forme viventi in quest’angolo di cosmo, il fenomeno osservato è comunque di grande interesse. Appartiene infatti alla categoria dei super-brillamenti, violentissime emissioni di materia dalla fotosfera di una stella con un’energia di oltre un milione di volte maggiore rispetto ai comuni brillamenti solari. Secondo i ricercatori, questo tipo di esplosione è più comune proprio nelle nane rosse giovani, che possono eruttare da 100 a 1000 volte più forte di quanto non siano in grado di fare in età avanzata. “Raccogliere dati sulle nane rosse in questa fase – commenta Parke Loyd, prima firma dello studio – è particolarmente importante, perché sospettiamo che queste stelle siano piuttosto turbolente nella loro gioventù – periodo che copre il primo centinaio di milioni di anni dalla loro nascita.”