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Volo umano: Crew-6 rimandata, Soyuz Ms-23 sulla Iss

Con l’intensificarsi delle missioni pubbliche e private verso l’orbita bassa, continua il traffico intenso che negli ultimi anni ha sempre più caratterizzato i voli con equipaggio. E un numero maggiore di lanci implica automaticamente un aumento della complessità del ‘calendario volo umano’, cui devono tener conto le agenzie spaziali e le loro aziende partner.

Abbiamo già parlato degli accordi internazionali che regolano la programmazione dei lanci verso la Stazione Spaziale Internazionale, così come degli inevitabili imprevisti che caratterizzano il settore dell’esplorazione spaziale umana in continua crescere.

Questa settimana è iniziata proprio con un contrattempo per Nasa e SpaceX, che si sono viste costrette a rimandare il lancio della Crew-6, previsto per lunedì 27 febbraio alle 7:54 del mattino italiane. Il motivo del rinvio è stato un problema ai sistemi di terra: secondo quanto affermato durante la diretta del tentativo di lancio dal commentatore della Nasa Gary Jordan, «le squadre stavano seguendo un problema a terra con il Tea-Teb, il fluido di accensione che fa scintille con l’ossidante e permette ai motori di accendersi».

Lo scrub (letteralmente, ‘cancellazione’) è stato annunciato a meno di due minuti e mezzo prima del T-0, quando l’equipaggio della Crew-6 era già pronto al lancio. La missione è composta

dagli astronauti della Nasa Stephen Bowen e Woody Hoburg, dall’astronauta emiratino Sultan Al Neyadi e dal cosmonauta della Roscosmos Andrey Fedyaev. Al Neyadi sarà il primo astronauta degli Emirati Arabi Uniti a effettuare una missione di lunga durata sulla Iss, mentre Fedyaev sarà il secondo cosmonauta russo a volare su una Crew Dragon dopo Anna Kikina, partita con l’equipaggio della Crew-5 nell’ottobre 2022.

Secondo quanto annunciato dalla Nasa, la prossima opportunità di lancio è prevista per giovedì 2 marzo alle 18:34 italiane.

Se la Crew-6 è stata rimandata, si è invece attraccata con successo alla Stazione Spaziale Internazionale la navicella russa senza equipaggio Soyuz Ms-23, protagonista dell’ormai famoso ‘salvataggio’ (anche se non si è mai trattato di una vera emergenza) per riportare a Terra l’attuale comandante della Iss Sergey Prokopyev, il collega russo Dmitry Petelin e l’americano Frank Rubio.

Il liftoff della Soyuz unmanned è avvenuto il 24 febbraio dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan. A bordo 429 chili di rifornimenti per l’equipaggio della Iss ma appunto nessun astronauta: la Ms-23, infatti, è stata inviata sulla stazione per sostituire la Ms-22, che aveva subito una perdita al suo serbatoio a causa dell’impatto con un micrometeorite.

Il rendez-vous della navetta con la Iss è avvenuto con successo quando in Italia era l’1:58 di notte di domenica 26 febbraio.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica