Il secondo dei quattro principali strumenti scientifici del James Webb Space Telescope della Nasa, il Mid-Infrared instrument (Miri), è pronto a dare il via alla fase scientifica.

Gli scienziati del team hanno verificato l’ultima modalità dello strumento, quella dell’imaging coronagrafico, che utilizza due diversi stili di maschere per impedire alla luce stellare di colpire i sensori durante l’osservazione dei pianeti. Queste maschere personalizzate consentono agli scienziati di rilevare direttamente gli esopianeti e studiare i dischi di polvere attorno alle loro stelle ospiti. 

Insieme agli altri tre strumenti di Webb, Miri si è raffreddato all’ombra dello scudo termico del Webb, a meno 183 gradi. Queste temperature operative estreme consentono di fornire immagini e spettri nel medio infrarosso nitide e dettagliate. Miri è stato sviluppato da una partnership tra la Nasa e l’Esa. Nel dettaglio il Jet Propulsion Laboratory guida la parte statunitense, mentre un consorzio multinazionale di istituti astronomici europei contribuisce per conto dell’Agenzia Spaziale Europea.

Ora il team del Webb si concentrerà sulle ultime verifiche dei  due restanti strumenti in attesa del rilascio delle prime immagini a colori e dei dati spettroscopici, previsto per il prossimo 12 luglio.

Immagine in apertura: lo strumento Miri. Credit: Nasa/ Jet Propulsion Laboratory