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La Stazione Spaziale Cinese pronta entro il 2022

Ci siamo quasi. La Stazione Spaziale Cinese, Tiangong-3, sarà operativa per la fine dell’anno. Tutto procede secondo i piani: Wentian e Mengtian, i due moduli progettati per ospitare gli esperimenti scientifici, saranno lanciati nei prossimi mesi e si uniranno a Tianhe per completare l’osservatorio spaziale tutto cinese.

«Dopo che la struttura a forma di T si sarà formata, testeremo le funzioni e le prestazioni della stazione spaziale nel suo insieme. Stimiamo che entrerà nella fase operativa alla fine dell’anno» lo ha detto Bai Linhou alla Televisione Centrale Cinese (Cctv), in qualità di vice capo progettista della stazione spaziale presso la China Academy of Space Technology.

Tianhe, il cuore di Tiangong-3, è in orbita da aprile 2021; realizzato per ospitare umani a bordo, è stato raggiunto dai primi taikonauti a giugno scorso con la missione Shenzhou-12; rientrati a settembre, la successiva missione Shenzhou-13 ha condotto la prima donna cinese su una stazione spaziale, resa anche protagonista per aver eseguito la prima operazione extraveicolare (Eva). A maggio, a ridosso del lancio del modulo Wentian, partirà il nuovo equipaggio per proseguire la costruzione della stazione orbitante con il contributo delle navicelle cargo Tianzhou programmate per i rifornimenti. I nomi dei prossimi taikonauti ancora non sono noti.

Complessivamente, quest’anno la Cina prevede di mandare in orbita 140 veicoli spaziali con oltre 50 lanci su diversi tipi di razzi Lunga Marcia. Il 5B lancerà i due moduli, il 2F è quello utilizzato per gli equipaggi, mentre è in via di sviluppo il potente Lunga Marcia 9, l’equivalente del Space Launch Mission (Sls) della Nasa, che in futuro permetterà anche alla Cina di portare l’uomo verso la Luna e Marte. Anche le società di lancio commerciali e private cinesi contribuiranno ai numerosi lanci previsti per il 2022.

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.