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Datati due frammenti lunari di Chang’e-5

Il primo risultato scientifico riportato dalla missione di successo Chang’e-5 è la determinazione dell’età di alcuni campioni lunari prelevati. Un’analisi condotta dall’Accademia cinese di scienze geologiche di Pechino ha stabilito che due frammenti lunari tra quelli portati a Terra hanno un’età di circa 1,96 miliardi di anni. Lo studio è stato pubblicato su Science.

La missione cinese di Chang’e-5 era stata lanciata il 23 novembre 2020 con l’obiettivo di raccogliere 2 chilogrammi di materiale da alcune delle più giovani superfici vulcaniche del nostro satellite. Per questo motivo l’allunaggio della sonda cinese è stato realizzato nell’Oceanus Procellarum. Qui Chang’e-5 ha prelevato campioni scavando fino a due metri, colmando così un vuoto di 45 anni: risale al 1976, infatti, il precedente campionamento di materiale lunare, effettuato allora dalla sonda sovietica Luna 24. Altri prelievi erano stati realizzati prima da due missioni russe, sempre del programma Luna, e da 7 missioni del programma Apollo della Nasa.
Ma questo non è l’unico divario risolto da Chang’e-5.

«È il campione perfetto per colmare una lacuna di 2 miliardi di anni. – afferma Brad Jolliff, coautore dello studio e direttore del McDonnell Center for the Space Sciences della Washington University – Tutte le rocce vulcaniche raccolte da Apollo erano più vecchie di 3 miliardi di anni. E tutti i giovani crateri da impatto le cui età sono state determinate dall’analisi dei campioni sono più giovani di 1 miliardo di anni. Quindi i campioni di Chang’e-5 colmano una lacuna critica»

La datazione delle rocce di Chang’e-5 rappresenta, infatti, un’ulteriore colonna su cui poggia la cronologia delle diverse superfici lunari, permettendo agli scienziati di calibrare più accuratamente queste stime. La mancanza di processi erosivi o tettonici significativi, presenti invece sul nostro pianeta, fa sì che i crateri lunari siano non solo più duraturi, ma anche utilizzabili per calcolare l’età relativa di un territorio: come succede con le macchie sulla pelle per gli uomini, le superfici lunari più vecchie hanno più crateri.

La Luna, unico corpo planetario in cui l’età dei crateri da impatto è stata calibrata con la datazione radiometrica, è così utilizzata come metro di misura per dedurre l’età anche di altre superfici planetarie in tutto il sistema solare. Tuttavia, la cronologia lunare è da tempo altamente incerta per tempi inferiori ai 3 miliardi di anni.

Aver stabilito a 1,96 miliardi di anni l’età dei due frammenti dei campioni di Chang’e-5, con un margine di variabilità limitata a soli 57 milioni di anni, è dunque una prima breccia in questa incertezza.

La datazione, inoltre, arriva solo pochi giorni dopo un’altra importante scoperta: una parte dei frammenti prelevati da Chang’e-5 sarebbero frutto della polverizzazione di rocce spaziali che hanno colpito la Luna. La regione dove si ipotizza sia avvenuto l’impatto è il cratere Harpalus, facendo supporre che le polveri studiate siano state gettate poi a 1300 chilometri di distanza fino a depositarsi nell’Oceanus Procellarum.

 

Crediti immagine in evidenza: CNSA

 

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.