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Starlink, successo a metà per SpaceX

Trasformare i voli spaziali in operazioni quasi di routine è da tempo uno degli obiettivi di SpaceX. E il colosso di Elon Musk ci sta riuscendo, con una media che ormai supera i due lanci al mese. Ma questa volta, a soli 11 giorni dall’ultimo liftoff della serie Starlink, non tutto è andato per il verso giusto: SpaceX ha messo in orbita con successo altri 60 satelliti della sua megacostellazione, ma ha fallito nel recupero del primo stadio del Falcon 9.

La missione Starlink 19 è partita quando in Italia erano le 4:59 del mattino di martedì 16 febbraio. Circa nove minuti dopo il decollo, come di consueto, il primo stadio del vettore ha tentato l’atterraggio sulla piattaforma di SpaceX nell’Oceano Atlantico, ma ha mancato il suo obiettivo. Le cause sono ancora da chiarire, ma si ipotizza un problema ai motori del booster B1059, che era al suo sesto volo.

Il fallimento di oggi interrompe una serie di 24 lanci consecutivi del Falcon 9 con recuperi di successo del primo stadio. Ma SpaceX ha commentato che l’obiettivo primario delle missioni Starlink è comunque la messa in orbita dei satelliti, parte che è pienamente riuscita.

Quanto al recupero del primo stadio, oltre a capire che cosa è andato storto con questo volo del Falcon 9, SpaceX nei prossimi giorni sarà impegnata con il nuovo test di Starship, la navicella riutilizzabile che un giorno dovrebbe portare equipaggi sulla Luna e su Marte. Gli ultimi due test, SN8 e SN9, sono in gran parte riusciti salvo esplodere proprio al momento dell’atterraggio. Nel caso di SN10, Elon Musk ha ipotizzato che la probabilità di un landing di successo questa volta si aggirano intorno al 60%. Non resta che attendere il prossimo lancio.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica