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Dosis-3D: la scienza a bordo della Iss

A bordo della Soyuz Ms-17, arrivata alla Stazione spaziale internazionale lo scorso 14 ottobre, oltre ai due cosmonauti russi e all’astronauta della Nasa, c’era anche Dosis-3D, un esperimento dell’Esa. 

Dosis-3D è uno degli esperimenti più longevi dell’Agenzia spaziale europea, infatti permette di monitorare i livelli di radiazione sulla Iss dal 2009. Le buste arancioni (nell’immagine in evidenza) sono disposte all’interno della Stazione, attaccate alle sue pareti con il velcro, e, grazie a un dosimetro al loro interno, raccolgono informazioni sulle radiazioni. 

I dosimetri hanno le dimensioni di un mazzo di carte da gioco e registrano, durante il periodo in cui si trovano nello spazio, quanta radiazione in totale è stata assorbita. A ogni rotazione di equipaggio, circa ogni sei mesi, le buste arancioni e il loro contenuto vengono sostituiti.

Dosis-3D utilizza anche dei dosimetri attivi che misurano le fluttuazioni dei livelli di radiazioni nel tempo. Tutti i dati raccolti vengono poi condivisi per creare una panoramica completa delle radiazioni spaziali.

Difendersi dalle radiazioni nello spazio diventa sempre più importante in vista dei prossimi viaggi di esplorazione lunare e della conquista umana di Marte. I livelli di radiazioni infatti, fuori dallo scudo che rappresenta l’atmosfera terrestre, possono essere ben 15 volte superiori. Nelle future missioni umane, con viaggi molto lunghi, sarà quindi importante avere una difesa appropriata e grazie a Dosis-3D si potranno progettare veicoli più resistenti alle radiazioni. 

Immagine in evidenza: Nasa

Francesca Cherubini: