Osiris-Rex, che la prossima settimana effettuerà il primo tentativo di raccolta di campioni dall’asteroide Bennu, ha fatto ‘scuola’: sono in programma altre missioni che prevedono questo tipo di attività e a svolgerle sarà PlanetVac, una nuova tecnologia sviluppata dai laboratori della Honeybee Robotics e in parte supportata dalla Planetary Society, fondazione internazionale no-profit attiva nella promozione della ricerca spaziale.

PlanetVac, strumento a basso costo mirato a semplificare le operazioni di raccolta, debutterà con una missione dimostrativa sulla Luna nel 2023, mentre l’anno successivo sarà impegnato a regime su Phobos, uno dei satelliti naturali del Pianeta Rosso (in alto, in una foto scattata dalla sonda Viking 1 della Nasa – 1978). Questo dispositivo, il cui nome sembra richiamare il termine inglese per aspirapolvere (vacuum cleaner), agisce emettendo gas sulla superficie del corpo celeste da investigare, in modo da smuovere le particelle del suolo e i frammenti rocciosi che poi verranno raccolti in un apposito contenitore. Nella sua configurazione più semplice, PlanetVac può essere agganciato ad una delle gambe di un lander ed essere quindi pronto per l’uso quando il veicolo toccherà il suolo.

La versione ‘lunare’ dello strumento sarà collocata a bordo di un lander che la Nasa deve ancora selezionare nell’ambito del programma Clps (Commercial Lunar Payload Services) e che si poserà nel Mare Crisium. Sarà in questa zona, visitata finora solo dalla missione russa Luna 24 (1976), che PlanetVac svolgerà il suo compito dimostrativo: raccolta dei campioni, verifica tramite una fotocamera e un sistema di misurazione laser e suddivisione del ‘bottino’ a seconda delle dimensioni. Dato che si tratta di una prova, il dispositivo non procederà ad analizzare il materiale e al suo invio sulla Terra.

Più laborioso l’impegno pianificato per PlanetVac sulla luna Phobos. Sarà lanciato a bordo della sonda Mmx della Jaxa nel 2024 e cinque anni dopo dovrebbe avvenire il rientro dei campioni raccolti; Mmx disporrà anche di un braccio robotico (C-Sampler) per scavare sulla superficie del corpo celeste. Questa versione di PlanetVac, chiamata P-Sampler, sarà fornita dalla Nasa all’agenzia spaziale giapponese e svolgerà il suo compito fino in fondo: dopo la ‘caccia’, convoglierà i campioni in un raccoglitore, che, successivamente, sarà inserito dal braccio robotico in un contenitore dotato di paracadute e adeguato per affrontare il rientro sulla Terra. Questa fase delle operazioni avverrà quando Mmx, una volta lasciato Phobos, si avvicinerà al nostro pianeta e lascerà andare il contenitore.

Gli studiosi contano sul ‘bottino’ di PlanetVac per capire se questa luna di Marte si è formata in seguito ad un impatto subito dal Pianeta Rosso o se è stata catturata dalla sua forza gravitazionale.