Un velo delicato e luminoso che spicca sullo sfondo scuro dello spazio circostante: così si è presentata, all’obiettivo del telescopio Hubble, una sezione dell’onda d’urto formatasi in seguito all’esplosione della supernova del Cigno.
L’aspetto leggiadro nasconde quindi un evento traumatico, che, secondo gli studiosi, dovrebbe essersi verificato in un arco di tempo compreso tra 10mila e 20mila anni fa. La stella che ha terminato la sua esistenza in questo modo plateale doveva essere circa 20 volte più massiccia rispetto al Sole. I resti della supernova, chiamati Cygnus Loop e classificati come W78 e Sharpless 103, si trovano nella costellazione settentrionale del Cigno a circa 2400 anni luce di distanza dalla Terra.
Dal momento dell’esplosione, i resti hanno vissuto un processo di espansione che li ha portati ad allontanarsi dal centro dell’evento fino a raggiungere un’estensione di 60 anni luce. L’onda d’urto ritratta dallo storico telescopio Nasa-Esa rappresenta il bordo esterno dei resti e continua ad espandersi ad una velocità pari ad oltre 350 chilometri al secondo.
Gli astronomi ritengono che la struttura dall’aspetto di velo sia dovuta all’interazione tra il materiale espulso e quello interstellare a bassa densità, spazzato via dall’onda d’urto.
Hubble, che ha festeggiato lo scorso 24 aprile 30 anni di attività, continuerà a stupire la comunità scientifica e il grande pubblico degli appassionati con i suoi ‘scatti d’autore’ fino al 30 giugno 2021.