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La danza delle onde aeree marziane

Lo studio delle onde gravitazionali atmosferiche di Marte potrebbe migliorare la comprensione della meteorologia del pianeta rosso. Lo afferma una ricerca condotta dall’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço di Lisbona, pubblicato sull’ultimo numero della rivista Journal of Geophysical Research. Marte ha un’atmosfera sottile e la sua gravità è poco più di un terzo quella presente sul nostro pianeta. Di conseguenza fenomeni come  le tempeste di polveri possono diventare globali.

Secondo lo studio queste onde si muovono verso l’alto attraverso l’aria sottile di Marte e possono avere un forte impatto sull’atmosfera nel suo insieme. Le onde sono piccole fluttuazioni della densità dell’aria e della temperatura che si propagano nell’atmosfera. Possono essere prodotte da una serie di processi come  le interazioni tra l’aria calda e fredda o il flusso d’aria sulle montagne.  Mentre le onde trasportano e rilasciano energia, fanno accelerare i venti o li rallentano. Il loro ruolo nella circolazione globale dell’aria è noto sulla Terra ma anche su altri pianeti, come Venere e Marte.

Comprendere  i meccanismi che regolano queste onde può spiegare alcune delle differenze tra ciò che le missioni spaziali hanno osservato sul pianeta rosso e le simulazioni al computer che gli scienziati stanno usando per capire come funziona la sua atmosfera.

«Ci siamo concentrati sul confronto tra le nostre simulazioni tridimensionali dell’atmosfera  e le osservazioni dello strumento Mars Climate Sounder a bordo di Mars Reconnaissance Orbiter   – afferma Gabriella Gilli autrice dello studio – l’inclusione nel modello delle onde di gravità prodotte dalla convezione fornisce una spiegazione fisica plausibile per alcune delle rimanenti divergenze tra le osservazioni e le simulazioni».

Gli scienziati hanno notato che queste onde sembrano interagire con le oscillazioni periodiche dell’atmosfera nel suo insieme, le maree diurne, causate dalla differenza tra le temperature notturne e diurne. Su Marte queste maree sono molto più forti che sulla Terra a causa della sua atmosfera sottile. Lo studio mostra che l’impatto delle onde sulle maree diurne tende a rallentare i venti ad altitudini superiori a 50 chilometri. 

Gli autori hanno utilizzato un modello tridimensionale sviluppato dal Laboratoire de Météorologie Dynamique di Parigi che viene costantemente aggiornato per avere rappresentazioni sempre più precise del clima marziano. Grazie alle sue caratteristiche, le proprietà specifiche delle onde, possono essere utilizzate per alcune simulazioni e confrontarle con i dati ricevuti dalle sonde.

Secondo i ricercatori i modelli sviluppati per Marte sono fondamentali per comprender ele differenze e le similitudini tra i diversi pianeti del Sistema Solare. «Continueremo a lavorare sui modelli climatici dei nostri pianeti vicini e con  i nuovi dati provenienti da future missioni come ExoMars 2022 e Mars 2020 – conclude Gilli – applicheremo questi modelli anche ai pianeti extrasolari simili alla Terra, in modo da poter prevedere ciò che saremo in grado di osservare con gli strumenti pianificati per i prossimi anni per lo studio di mondi distanti».

 

Fulvia Croci: Giornalista