Era 18 marzo 1965 quando un cosmonauta russo si trovò alle prese con una sfida senza precedenti: effettuare la prima spacewalk della storia dell’esplorazione umana nello spazio. A scrivere questa pagina è stato Aleksej Leonov, morto oggi all’età di 85 anni.

Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia ha espresso il suo cordoglio con queste parole: “La notizia della morte del cosmonauta russo Alexej Leonov è davvero triste per il mondo spaziale che perde così uno dei suoi storici protagonisti. Nel 1965 la sua uscita nello spazio rappresentò una pietra miliare, ancora oggi tutti gli astronauti che si accingono a compiere delle attività extraveicolari ricordano quell’impresa. Un passo che ha dato il via alla realizzazione di grandi opere ingegneristiche fuori dal nostro pianeta prima fra tutte la Stazione Spaziale Internazionale. Nel 1975 Leonov è stato anche protagonista di un importante momento di distensione tra le due grandi potenze di allora: USA e URSS con il comando della missione congiunta Apollo Soyuz. Anche l’Italia e l’Agenzia Spaziale Italiana ricordano la figura di Alexei Leonov pioniere delle attività spaziali”.

Novanta minuti dopo il decollo, a bordo della Voskhod 2, con un cavo da 5 metri attorno al torace, Leonov aprì il portellone della camera di decompressione e si lasciò andare nel vuoto dello spazio, con solo la tuta spaziale a proteggerlo. Una cinepresa montata sul modulo ha catturato così la prima attività extraveicolare umana.

Rapito dal panorama mozzafiato non si accorse subito che la sua tuta spaziale – dopo 12 minuti – era diventata troppo rigida e voluminosa. Pertanto, al momento del rientro, si trovò in grosse difficoltà ma aprendo prontamente una valvola e sgonfiando la tuta riuscì rientrare all’interno del modulo prima che la tuta si sgonfiasse del tutto, rischiando la decompressione.

«Uscii dalla navicella e mi aggrappai, non ricordo di aver parlato, ma dalle registrazioni ho detto che la terra è rotonda dopo tutto! Poi il silenzio, ho sentito il mio cuore battere, il mio respiro pesante, e nient’altro. C‘era un problema per me, sentivo che le mie dita non riuscivano a toccare la punta dei guanti, i miei piedi si muovevano liberamente, e io pensavo: come faccio a tornare? Poi ho capito che l’unica via era quello di ridurre la pressione. Senza dire nulla, ho rilasciato la pressione dello 0,27, rendendomi conto che dovevo essere nella stessa zona in cui l’azoto inizia a bollire nel sangue. La più grande sensazione è stata questa: l’universo è infinito nel tempo e nello spazio, il cielo molto nero, nero come il carbone, luminoso, e con le stelle». Queste sono state le parole del cosmonauta nel ricordare quello straordinario momento da cui è stato tratto il film ‘Spacewalker – il tempo dei primi’. L’Agenzia spaziale italiana il 25 ottobre proietterà all’interno della sua sede il film ‘SpaceWalker’. La pellicola,  per la prima volta sul grande schermo, era già in programma nella rassegna cinematografica di #SpazioCinema ma sarà un’occasione per rivivere e ricordare la grande impresa di Leonov. Se volete assistere alla proiezione potete registrarvi qui.