Cambiamenti in vista per Starliner, la navetta della Boeing i cui problemi tecnici durante il suo primo test con equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale hanno obbligato gli astronauti Nasa Suni Williams e Butch Wilmore a una permanenza forzata di 9 mesi a bordo del laboratorio orbitante.
Ora, 6 mesi dopo il loro rientro a Terra, l’ente spaziale americano e la Boeing, principale azienda costruttrice, hanno concordato di modificare il contratto stipulato nel 2014 nell’ambito della Commercial Crew Transportation Capability, una delle fasi del programma Commercial Crew Development.
In origine, dopo che il veicolo era stato certificato per i voli con equipaggio, il contratto prevedeva lo svolgimento di sei missioni operative. La revisione dell’accordo ha ridotto il numero dei viaggi di Starliner a quattro con opzioni per altri due; la prima missione sarà svolta solo come cargo; non sono stati forniti dettagli circa un’eventuale modifica al valore del contratto che, all’epoca della stipula, era pari a 4,2 miliardi di dollari.
La missione cargo, denominata Starliner-1, dovrebbe partire non prima di aprile 2026 e servirà per convalidare le modifiche apportate alla navetta dopo i problemi insorti nel corso del primo test con astronauti. Il veicolo, che dovrà essere certificato, potrebbe trasportare gli astronauti dal volo successivo in poi, già entro la fine del 2026. In particolare, durante il volo come cargo, dovranno essere convalidati gli alloggiamenti (doghouse) che contengono i propulsori.
La riduzione delle missioni, inoltre, rispecchia l’attuale situazione della Iss che si sta avvicinando al ‘pensionamento’ previsto nel 2030: non ci sarebbe dunque tempo per altre missioni con Starliner, oltre alle quattro stabilite nel contratto, a meno che la grande ‘casa cosmica’ non venga ulteriormente prorogata, oppure si verifichino inconvenienti con le capsule Dragon.
La vicenda della Starliner ricorda un episodio simile, occorso recentemente agli astronauti cinesi della missione Shenzhou-20, rimasti bloccati per una decina di giorni sulla stazione Tiangong per un sospetto danno da space debris alla navetta che li aveva portati nello spazio. L’equipaggio è poi rientrato con il veicolo della missione Shenzhou-21, lasciando per qualche giorno i colleghi a bordo della Tiangong senza un mezzo di trasporto. Il problema è in via di risoluzione: oggi è stata lanciata, a bordo di un vettore Lunga Marcia 2F/G, la navetta di ‘ricambio’ Shenzhou-22, navicella che 3,5 ore dopo il decollo si è agganciata alla Tiangong.
In alto: la capsula Starliner durante la fase di distacco dalla Iss (Crediti: Nasa)
Guarda qui sotto l’approfondimento video di AsiTv “Quale sarà il futuro della Stazione spaziale internazionale?”