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Testate con successo le nuove tute spaziali per la Iss

Test superati con successo per la tuta spaziale di nuova generazione sviluppata dalla Collins Aerospace, la xEvas (Exploration Extravehicular Activity Services).

La società statunitense, specializzata in forniture aerospaziali, nel 2022 aveva vinto la gara indetta dalla Nasa per lo sviluppo di una nuova tuta in grado di sostituire le attuali Emu che gli astronauti utilizzano sulla Iss per le attività extra veicolari. Per le tute che verranno utilizzate sulla Luna, la Nasa aveva invece incaricato Axiom Space.

I test sono stati condotti a bordo di un aereo che ha eseguito una serie di voli parabolici in grado di creare circa 20 secondi di microgravità alla volta. Studiate con un design meno ingombrante rispetto alle Emu e in grado di essere indossate da corporature differenti, la prova ‘Crew Capability Assessment’ consisteva nel testare la capacità di movimento degli astronauti con le xEvas: entrare e uscire da un portello della camera di equilibrio, attaccare gli stivali della tuta a un gancio, manovrare i cavi.

«Onestamente penso che questa tuta sia molto valida – ha detto Danny Olivas, ex astronauta del programma Space Shuttle, ora capo collaudatore presso la Collins – Volevamo verificare ciò per cui la tuta è stata sviluppata, ed effettivamente consente una gamma completa di movimento nell’ambiente di lavoro per cui è stata progettata».

Le modifiche realizzate si sono concentrate principalmente sull’articolazione della spalla, per consentire un maggiore grado di movimento anche alle corporature più piccole e sull’aggancio degli stivali al sistema di fissaggio per i piedi (Foot Restraint).

Olivas ha dichiarato di essere stato in grado di adattarsi alla nuova tuta durante un singolo volo parabolico e quindi nei 20 secondi di microgravità a bordo dell’aereo. Durante l’addestramento nel Neutral Buoyancy Lab (Nbl: una grande piscina utilizzata per simulare le passeggiate spaziali), con la Emu ancora in utilizzo, gli astronauti impiegano dai 5 ai 10 minuti per abituarsi a muoversi con indosso la tuta.

Il prossimo obiettivo per la xEvas sarà una serie di test nel Nbl per simulazioni più lunghe di passeggiate spaziali.

Secondo Olivas, l’attuale design della tuta è adatto al 90/95 per cento anche alla superficie lunare. «Non vogliamo fare un progetto per stare solo in un ambiente di microgravità. Vogliamo davvero considerare tutta l’esplorazione umana per il prossimo futuro».

 

Immagine in evidenza: test della tuta spaziale in microgravità – Crediti: Collins Aerospace

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista di scienza e cultura “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack, che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti e infine al telescopio con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono iscritta all’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.