Il limite della missione di Starliner, attualmente agganciata alla Stazione spaziale internazionale, è stato aggiornato fino al 3 settembre.
A 50 giorni dal lancio, la navicella CST-100 Starliner vede un ulteriore prolungamento del suo soggiorno in orbita.
Decollata il 5 giugno su un razzo Atlas V della United Launch Alliance, con a bordo gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, la missione Crew Flight Test – inizialmente pianificata per una permanenza in orbita di 8 giorni – ha riscontrato malfunzionamenti ai propulsori e cinque perdite di elio. Quest’ultime, una prima del lancio, due poche ore dopo il decollo e altre due dopo l’attracco alla Iss, sono state gestite temporaneamente chiudendo i collettori nel sistema di propulsione.
Le difficoltà hanno costretto Nasa e Boeing a rinviare continuamente la data di rientro, in attesa della quale hanno pianificato un test di “accensione a caldo” del sistema di controllo a reazione per verificare il funzionamento dei propulsori e monitorare le perdite di elio.
Le complicazioni riscontrate includono un aumento delle temperature dei propulsori, dovuto al loro utilizzo in rapida successione e alle accensioni del sistema di manovra orbitale e controllo dell’assetto. Questo problema potrebbe richiedere modifiche nel loro impiego in volo, l’installazione di nuove guarnizioni o l’applicazione di nuove protezioni termiche.
Nel frattempo, Nasa ha esteso il limite iniziale della missione da 45 a 90 giorni. Il tempo extra in orbita risulta fondamentale per risolvere i problemi e prepararsi a eventuali modifiche al design del modulo di servizio per le future missioni di sei mesi previste per Starliner a partire dal 2025.
Nonostante le difficoltà , il veicolo spaziale risulta ancora idoneo per un eventuale rientro di emergenza, con tutti tranne uno dei suoi 28 propulsori autorizzati per l’uso durante il ritorno sulla Terra.
L’obiettivo della missione era quello di testare i sistemi della navicella sia in volo che durante l’attracco alla Iss, per ottenere dalla Nasa la certificazione per il trasporto regolare di equipaggi verso la stazione.
In apertura: immagine della navicella Starliner della Boeing agganciata al portello anteriore del modulo Harmony, connesso alla Stazione spaziale internazionale. Crediti: Nasa
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