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Mappe in 3D per il monitoraggio della qualità dell’aria

The Empire State Building is illuminated in red to celebrate this Thursday's scheduled landing on Mars of NASA's Perseverance rover, Tuesday, Feb. 16, 2021 in New York City. A key objective for Perseverance’s mission on Mars is astrobiology, including the search for signs of ancient microbial life. The rover will characterize the planet’s geology and past climate, pave the way for human exploration of the Red Planet, and be the first mission to collect and cache Martian rock and regolith. Photo Credit: (NASA/Emma Howells)

Misurare la qualità dell’aria è una delle infinite applicazioni che ci permettono le attuali tecnologie satellitari ed è tra quelle che più ci toccano da vicino, perché utili per la nostra salute. Conoscere la concentrazione di sostanze inquinanti nelle diverse ore del giorno può essere di grande ausilio per le autorità nel definire, ad esempio, i piani della viabilità nelle grandi metropoli.

Tanto è vero che, stando a quanto riporta la Nasa sul proprio sito, la qualità dell’aria negli Stati Uniti ha registrato un netto miglioramento, proprio grazie alle tecnologie satellitari e ai provvedimenti adottati come il Clean Air Act.

Ora l’Agenzia statunitense alza l’asticella e con il satellite Tempo (Tropospheric Emissions: Monitoring of Pollution), lanciato la scorsa primavera, sta misurando la qualità dell’aria con una risoluzione di pochi chilometri quadrati. Quartiere dopo quartiere, ora dopo ora, il satellite raccoglie dati che spaziano da Città del Messico al Canada centrale e dall’Oceano Atlantico al Pacifico.

Questi dati saranno combinati con tutta una serie di rilevamenti che saranno effettuati da terra con l’impiego di diversi mezzi: una flotta di aerei speciali, laboratori su ruote, palloni meteorologici, oltre che centinaia di scienziati che si sono mobilitati per monitorare l’inquinamento con dettagli senza precedenti.

La campagna chiamata Staqs (Synergistic Tempo Air Quality Science) sta esaminando l’aria che si respira in diversi centri abitati del Nord America: New York City, Chicago, Los Angeles e Toronto. L’obiettivo è mappare gli inquinanti atmosferici dal suolo alla troposfera superiore, tracciare da dove provengono e come cambiano di ora in ora e identificare i quartieri esposti in modo sproporzionato all’aria malsana.

La combinazione di dati satellitari, aerei e terrestri aiuterà a rispondere alla domanda fondamentale: cosa stiamo respirando?

Sofisticati strumenti di telerilevamento, una rete globale di spettrometri a scansione del cielo, funzioneranno regolarmente durante la campagna Staqs, fornendo punti fissi di osservazione e raccolta dati. Inoltre, molti degli strumenti Staqs saranno utilizzati in aree in cui esistono apparecchiature per l’analisi dei gas traccianti gestite da agenzie nazionali e locali per la qualità dell’aria. La combinazione di sforzi e strumenti di misurazione, dalla Terra e dallo spazio, consentirà agli scienziati di aumentare e confrontare tutte le osservazioni fornendo una dettagliata mappa in 3D degli agenti inquinanti presenti nell’aria delle zone oggetto dello studio.

 

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa