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Filamenti come raggi di una ruota attorno a SgrA*

Si sviluppano come una serie di punti e trattini al centro della Via Lattea, come se fossero i segnali di un codice Morse. Sono centinaia di filamenti orizzontali rilevati per la prima volta che puntano verso Sagittarius A* (SgrA*), il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. Come raggi di una ruota che partono da SgrA*, questi filamenti rimangono paralleli al piano galattico, a differenza delle strutture simili finora osservate: i giganteschi filamenti verticali, che risultano invece perpendicolari al nostro piano galattico.

Presentata tramite uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, la scoperta dei nuovi filamenti è stata realizzata da un team internazionale di astrofisici guidati da Farhad Yusef-Zadeh della Northwestern University, lo stesso scienziato che 40 anni fa scoprì i primi filamenti che penzolano verticalmente vicino a SgrA*.
Mentre questi giganti svettano fino a 150 anni luce di altezza, i filamenti orizzontali sono, al contrario, molto più brevi, sviluppandosi lungo una distanza da 5 a 10 anni luce.

Secondo i ricercatori, i filamenti orizzontali si sono generati circa 6 milioni di anni fa dall’interazione tra il flusso in uscita da SgrA* e il materiale che lo circonda.
Lo stesso deflusso è ritenuto responsabile del loro allineamento parallelo, o radiale, disposizione dovuta alla pressione d’urto del materiale espulso da SgrA*.

Come i nuovi filamenti orizzontali, anche quelli verticali sono legati alle attività nel centro galattico e possono essere osservati con le onde radio.

Frutto di 40 anni di ricerche, la rilevazione degli ultimi filamenti orizzontali è stata, tuttavia, permessa solo dal miglioramento della tecnologia radioastronomica: partendo dalle osservazioni del radiotelescopio MeerKat, le immagini sono state elaborate grazie a una tecnica speciale tramite cui si è rimosso lo sfondo e attenuato il rumore. Solo così il team è stato in grado di isolare questi filamenti dalle altre strutture circostanti.

Entrambe le popolazioni, quella verticale e quella orizzontale, vedono filamenti unidimensionali ma si differenziano per diversi aspetti. I filamenti verticali sono magnetici e relativistici e includono particelle che si muovono a velocità prossime a quella della luce.
I filamenti orizzontali emettono, invece, radiazioni termiche e l’accelerazione delle loro particelle deriva dal deflusso da SgrA* da cui le stesse strutture si sono originate.

Legati, dunque, all’attività specifica del nostro supermassiccio, lo studio di questi filamenti orizzontali potrebbe rilevare indizi importanti sullo spin del buco nero e sull’orientamento del suo disco di accrescimento, regione da cui il divoratore galattico attira il materiale che lo nutre.

 

Immagine in evidenza: Immagine MeerKat del centro galattico con i filmanenti orizzontali corti e radiali che puntano verso SgrA*. Crediti: Farhad Yusef-Zadeh/Northwestern University

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.