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Megacostellazioni satellitari, la Cina accelera i tempi

Anche la Cina si organizza per portare internet nelle zone più remote.

Si tratta di una megacostellazione a banda larga in orbita bassa (Leo) di circa 13mila satelliti: Guowang.

Al momento, le costellazioni che offrono il servizio nelle zone più difficili da raggiungere sono Starlink di SpaceX e OneWeb, a partecipazione indiana, inglese e francese. Anche il patron di Amazon, Jeff Bezos ha già in cantiere la sua costellazione Kuiper.

Il piano dell’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) è iniziare a inviare i primi satelliti tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo e si sta organizzando per terminare quanto prima il completamento della costellazione.

Allo spazioporto di Wenchang – sull’isola di Hainan – stanno realizzando nuove piattaforme per consentire lanci a ritmi più sostenuti. Allo stesso scopo, stanno esaminando le strutture di lancio di Haiyang, sulla costa orientale della Cina.

Nel contempo, la Cina si sta concentrando sulla produzione in serie del razzo Long March 8 che lo scorso anno ha superato il test con un carico di 22 satelliti in un solo lancio. Con le nuove strutture di produzione e collaudo, secondo il South China Morning Post, si potranno costruire 50 razzi all’anno.

La Compagnia cinese di scienza e tecnologia aerospaziali (Casc), il principale appaltatore spaziale del paese, aveva in programma di utilizzare il Long March 8 come banco di prova per il riutilizzo, ma la proposta è stata bocciata perché a scapito della grossa produzione e a basso costo, programmata per la megacostellazione.

Intanto la China Academy of Launch Vehicle Technology (Calt) sta studiando una versione più grande del Long March 8, la 8G. Utilizzerebbe motori più potenti e una carenatura più grande per aumentare la capacità di carico utile e lanciare quindi un numero maggiore di satelliti.

In alto: il secondo Long March 8 in fase di lancio (Crediti: Ourspace/Cnsa) 

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista di scienza e cultura “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack, che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti e infine al telescopio con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono iscritta all’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.