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Dart, l’impatto nel mirino di Webb e Hubble

Il 27 settembre alle 1:14 la sonda Nasa Dart si è schiantata intenzionalmente contro l’asteroide Dimorphos. Dart è così diventato il primo test, in scala reale, della tecnica di impatto cinetico a scopo di difesa planetaria per la salvaguardia della Terra, qualora in futuro si creino situazioni di pericolo causate da oggetti celesti che intersecano l’orbita terrestre. 

L’impatto di Dart ripreso da Hubble. Credits: Science: Nasa, Esa, Jian-Yang Li (PSI); animation: Alyssa Pagan (StscI)

A testimoniare l’impatto, un fotoreporter d’eccezione, LICIACube, la prima missione completamente italiana nello spazio profondo finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzata da Argotec con il coordinamento scientifico di Inaf. Le immagini scattate dalle sue due camere, Leia e Luke, testimoniano l’impatto di Dart mostrando il cono di detriti espulsi dalla superficie di Dimorphos. 

Oltre a LICIACube tanti altri osservatori dalla terra e dallo spazio, hanno contribuito con le loro immagini a fornire una panoramica di ciò che è accaduto quella notte.

Webb e Hubble, due pietre miliari dell’osservazione spaziale, hanno puntato i loro occhi in direzione dell’asteroide e hanno elaborato alcune immagini che ritraggono la collisione. 

L’impatto di Dart ripreso da Webb.Credits: Science: Nasa, Esa, Csa, Cristina Thomas (Northern Arizona University), Ian Wong (Nasa-Gsfc); Joseph DePasquale (StscI)

Le osservazioni di Webb e Hubble consentiranno agli scienziati di acquisire conoscenze sulla natura della superficie di Dimorphos, quanto materiale è stato espulso dalla collisione e a che velocità. Inoltre i due telescopi  hanno catturato l’impatto in diverse lunghezze d’onda della luce: Webb nell‘infrarosso e Hubble nel visibile. L’osservazione dell’impatto su un’ampia gamma di lunghezze d’onda rivelerà la distribuzione delle dimensioni delle particelle nella nuvola di materiale in espansione, aiutando a determinare se è composta da parti di grandi dimensioni o da polvere fine. La combinazione di queste informazioni, insieme alle osservazioni dei telescopi terrestri, aiuterà gli scienziati a capire quanto un impatto cinetico può modificare l’orbita di un asteroide.

Webb ha effettuato un’osservazione del luogo dell’impatto prima che si verificasse la collisione per poi proseguire con diverse altre nelle ore successive, per un totale di cinque ore e 10 immagini acquisite. Le immagini della Nircam (Near-Infrared Camera) mostrano un nucleo stretto e compatto, con pennacchi di materiale che appaiono come fili che si allontanano dal centro del punto in cui è avvenuto l’impatto.

Gli scienziati hanno anche in programma di osservare il sistema di asteroidi nei prossimi mesi utilizzando lo strumento a infrarossi medi (Miri) di Webb e lo spettrografo nel vicino infrarosso di Webb (Nirspec). I dati spettroscopici forniranno ai ricercatori informazioni sulla composizione chimica dell’asteroide.

Hubble ha catturato le immagini del sistema binario prima dell’impatto, poi di nuovo 15 minuti dopo  la collisione. Le immagini della Wide Field Camera 3 mostrano l’impatto nella luce visibile.

Grazie a queste foto gli scienziati sono stati in grado di stimare che la luminosità del sistema è aumentata di tre volte dopo l’impatto e che è rimasta costante, anche otto ore dopo l’impatto.

«Webb e Hubble mostrano che possiamo imparare di più quando lavoriamo insieme – ha affermato l’amministratore della Nasa Bill Nelson – per la prima volta, i due osservatori hanno catturato simultaneamente immagini dallo stesso bersaglio nel cosmo: un asteroide che è stato colpito da una sonda. Tutti attendiamo con impazienza le prossime scoperte di queste straordinarie missioni».

Immagine in apertura: l’asteroide Dimorphos ripreso da Hubble  rispettivamente 22 minuti, 5 ore e 8 ore dopo l’impatto di Dart. Credits: Science: Nasa, Esa, Jian-Yang Li (Psi); image processing: Alyssa Pagan (Stsci)

Fulvia Croci: Giornalista