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    Categories: lanciatori

Esa: l’attività spaziale continua con Ariane 6 e Vega C

I tragici eventi in Ucraina non devono far deragliare il programma spaziale europeo. È quanto emerge dalle ultime dichiarazioni del Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher, che ieri ha sottolineato come l’agenzia stia facendo di tutto per non indebolire la presenza europea nel settore spazio.

«La forza dell’Esa – commenta Aschbacher – sta nella profonda e duratura cooperazione internazionale che ha reso l’Europa leader nella comunità spaziale globale. Oggi dobbiamo affrontare sfide senza precedenti, ma sono fiducioso che insieme i nostri Stati membri possono costruire una capacità più forte e ancora più robusta per l’Europa».

Le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina sono senza dubbio arrivate anche al settore spaziale. Il blocco di Roscosmos di tutti i lanci Soyuz dalla Guyana francese ha avuto un impatto notevole, e la sospensione del programma ExoMars ha rimandato ancora una volta l’invio del primo rover europeo su Marte.

In generale, sottolinea Aschbacher, l’Esa continua a essere pienamente in linea con le sanzioni imposte alla Russia. Nonostante questo, l’agenzia ha recentemente dichiarato che il programma di esplorazione lunare rimarrà invariato, e adesso si sta concentrando nel riassorbire i ritardi sul fronte dei lanciatori. Con l’obiettivo di garantire all’Europa un accesso indipendente allo spazio.

A tal proposito, afferma il Direttore Generale, gli sforzi futuri si concentreranno su razzi made in Europe: i protagonisti principali saranno Ariane 6 e Vega C, ma non si esclude anche lo sviluppo di nuovi microlanciatori.

Per le missioni che sarebbero dovute partire a breve a bordi di razzi Soyuz, ovvero Galileo M10, Galileo M11, Euclid e EarthCare, il team dell’Esa sta valutando appunto le opzioni offerte dai programmi Ariane e Vega. Al momento si punta a riassorbire i ritardi in modo da mantenere la tabella di marcia prevista per le missioni del 2023 e 2024.

In parallelo, in linea con la visione dell’Agenda 2025, l’Esa sta anche valutando la possibilità di sfruttare i cosiddetti servizi di microlancio, attualmente in fase di sviluppo da parte di diverse compagnie private in Europa.

«Il ruolo del trasporto spaziale dell’Esa è quello di salvaguardare l’accesso indipendente dell’Europa allo spazio. Stiamo chiedendo alle aziende europee che lavorano sui microlanciatori di fornirci informazioni tecniche sullo stato di avanzamento dei loro progetti», spiega il Direttore del trasporto spaziale Esa Daniel Neuenschwander.

Questi progetti potrebbero arrivare sul tavolo della Ministeriale Esa che si terrà nel novembre 2022, con l’obiettivo di sviluppare un servizio di microlancio europeo nel 2024.

 

Immagine in apertura: Rappresentazione artistica di Ariane 6 e Vega C. Crediti: Esa

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica