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“Meteo spaziale” sotto sorveglianza

Il Sole sempre più sotto esame. Due missioni di classe media per comprendere i misteri della nostra stella saranno finanziate dalla Nasa. Si tratta del Multi-slit Solar Explorer (Muse) e della missione HelioSwarm per approfondimenti sul nostro universo e ottenere informazioni critiche per aiutare a proteggere astronauti, satelliti e segnali di comunicazione come il GPS.

«Muse e HelioSwarm forniranno una visione nuova e più approfondita dell’atmosfera solare e del tempo spaziale», ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la scienza presso la sede della Nasa a Washington.

La missione Muse aiuterà gli scienziati a comprendere le forze che guidano il riscaldamento della corona solare e le eruzioni in questa regione più esterna, eventi alla base del clima spaziale. La fisica dell’atmosfera solare sarà centrale in questa missione che utilizzerà un potente strumento, noto come spettrometro multi-fessura, per osservare l’estrema radiazione ultravioletta del Sole. Verranno catturate, così, immagini della regione di transizione solare e della corona con la più alta risoluzione mai ottenuta.

Questo grafico mostra un modello degli strati del Sole, con le distanze approssimative per ogni strato.
Credito Nasa Editore: Holly Zell

«Muse ci aiuterà a colmare le lacune cruciali nelle conoscenze relative alla connessione Sole-Terra», ha affermato Nicola Fox, direttore della divisione di eliofisica presso la sede della Nasa.

L’obiettivo principale della missione Muse è indagare le cause del riscaldamento coronale e dell’instabilità, come eruzioni ed espulsioni di massa coronale, per ottenere informazioni sulle proprietà di base del plasma della corona. Muse otterrà immagini ad alta risoluzione dell’evoluzione dei nastri di brillamento solare in un campo visivo focalizzato su un’ampia regione attiva del Sole.

Il principale investigatore della missione Muse è Bart DePontieu del Lockheed Martin Advanced Technology Center (LMATC) di Palo Alto, California, e la missione ha un budget di 192 milioni di dollari.

HelioSwarm è uno ‘sciame’ di nove veicoli spaziali che cattureranno le prime misurazioni nello spazio delle fluttuazioni del campo magnetico e dei movimenti del vento solare, la cosiddetta turbolenza del vento solare. Lo strato atmosferico più esterno del Sole, l’eliosfera, comprende un’enorme regione del sistema solare. I venti solari si diffondono attraverso l’eliosfera e la loro turbolenza è influenzata dalle interazioni con le magnetosfere planetarie e interruzioni come le espulsioni di massa coronale.

Costituito da una navicella spaziale integrata con otto piccoli satelliti co-orbitanti, la missione garantirà il contatto radio tra gli otto piccoli satelliti e la Terra. La comunicazione tra navicella spaziale i suoi satelliti si avvarrà anche del deep network di antenne di comunicazione di veicoli spaziali della Nasa per una adeguata copertura del segnale.

«La potenzialità tecnologica dei piccoli satelliti di HelioSwarm, che operano insieme come una costellazione, offre la capacità unica di studiare la turbolenza e la sua evoluzione nel vento solare», ha affermato Peg Luce, vicedirettore della divisione di eliofisica di Nasa. Il principale investigatore della missione HelioSwarm è Harlan Spence dell’Università del New Hampshire. Il budget della missione è di 250 milioni di dollari. L’Ames Research Center della Nasa nella Silicon Valley, in California, fornirà la gestione del progetto.

Il finanziamento e la supervisione della gestione di queste missioni sono forniti dall’Heliophysics Explorers Program, gestito dall’Explorers Program Office presso il Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland.

Un tema caldo quello del meteo spaziale che oggi, presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana, vede la chiusura dei lavori del secondo congresso che coinvolge l’intera comunità elio geofisica italiana impegnata nelle discipline relative allo Space Weather.

In apertura: un brillamento solare di livello medio che ha raggiunto il picco alle 20:13 EDT del 1 ottobre 2015, catturato dal Solar Dynamics Observatory della NASA. Crediti: NASA/SDO

Giuseppina Pulcrano: Giornalista pubblicista e attuale responsabile dell'unità Multimedia per Agenzia Spaziale Italiana, ho lavorato per il settore diffusione della cultura aereospaziale fin dagli anni '90. Distaccata presso MediaInaf per due anni. Laurea e master di secondo livello biennale presso la Sissa di Trieste : Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico".