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Il turismo spaziale decolla, in mongolfiera

Volare in mongolfiera è il prossimo sviluppo del turismo spaziale, settore che ha visto un’estate di grande successo. La nuova era dei voli commerciali è stata inaugurata lo scorso 11 luglio da Richard Branson, volato a bordo dello spazioplano Vss Unity della sua Virgin Galactic. 9 giorni dopo Jeff Bezos lo ha seguito con la navetta New Shepard della sua Blue Origin. A metà settembre, infine, la missione Inspiration4 di SpaceX ha portato nello spazio il primo equipaggio interamente commerciale.

Ora la società americana World View vuole diversificare il turismo spaziale annunciando lo sviluppo di Explorer, capsula spaziale in grado di raggiungere i 30 mila metri di altezza grazie a un pallore stratosferico.

Non superando gli 80 mila metri, Explorer non potrà offrire l’esperienza dell’assenza di gravità ma, grazie a lanci più delicati di un razzo, permetterà a persone di età e condizioni fisiche molto diverse di affacciarsi sul cosmo, osservando la curvatura del nostro Pianeta contro il nero dello spazio.

Explorer ospiterà per volta 8 passeggeri e due membri dell’equipaggio, con un costo di 50 mila dollari a biglietto. Dieci volte più economico rispetto a Blue Origin e Virgin Galactic.

Ryan Hartman, amministratore delegato di World View, punta inoltre a offrire voli fino a 12 ore di viaggio con lunghe permanenze ad alta quota. Un servizio destinato quindi a una fetta di mercato assai diversa da quella dei voli spaziali suborbitali di Blue Origin e Virgin Galactic.

Il vero competitor è infatti la Space Perspective, impresa nata nel 2020 da due co-fondatori di World View, Jane Poynter e Taber MacCallum. I due avevano abbandonato l’azienda mentre quando puntava momentaneamente solo a palloni stratosferici senza equipaggio, finalizzati a vendere servizi di telerilevamento.

Space Perspective ha iniziato così a sviluppare un proprio sistema di capsula stratosferica, la Spaceship Neptune, con la speranza di iniziare a volare con equipaggio nel 2024 con un costo a persona decisamente più alto, 125.000 dollari a testa.

Intanto World View ha già un cliente per il suo primo volo commerciale con equipaggio, previsto anch’esso non prima del 2024. L’organizzazione no-profit Space For Humanity ha infatti comprato tutti i posti della missione di debutto con l’intenzione di regalare l’esperienza del volo spaziale a chi non può permettersi il costo del biglietto.

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.