Ricordate quando, in 2001: Odissea nello spazio, l’osso lanciato in aria da un ominide diventa un’astronave? Oggi Kubrick potrebbe arricchire il celebre taglio con Kleopatra 216, asteroide a forma di osso di cane di cui una recente ricerca ha ottenuto le immagini più nitide e dettagliate che mai.

Corpo orbitante intorno al Sole a 200 milioni di chilometri dalla Terra, la forma ad osso di Kleopatra 216 è conosciuta da oltre 20 anni. Nel 2008, inoltre, un team internazionale di astronomi, guidato da Frank Martis del SETI Insititute, ha scoperto che attorno all’asteroide orbitano due lune, chiamate AlexHelios e CleoSelene, come i figli della regina egizia.

Ora, grazie alle immagini ottenute tra il 2017 e il 2019 dal Very Large Telescope di ESO, lo stesso team ha costruito un preciso modello 3D della famiglia di asteroidi. Dalla ricostruzione è esplosa una cascata di nuove rilevazioni: la prima novità vede le due lune non risultare dove precedentemente previsto. Le orbite lunari ricalcolate e una descrizione dettagliata della gravità dell’asteroide hanno portato a una successiva scoperta: la massa di Kleopatra 216 risulta inferiore di un terzo rispetto a stime precedenti. Anche il suo volume, con una lunghezza ora determinata di 270 km, risulta meno di quanto stimato in passato.

Da queste nuove rilevazioni di volume e massa è emersa una straordinaria scoperta: Kleopatra 216 rivela una bassa densità tale da far supporre che l’asteroide abbia una struttura porosa, come se fosse un mucchio di macerie. Secondo gli astronomi, da queste macerie compatte sarebbero nate le due lune AlexHelios e CleoSelene, staccatesi a seguito di un impatto da Kleopatra 216 grazie alla velocità critica con la quale l’asteroide ruota su sé stesso.

Dalla cascata emerge pertanto che Kleopatra 216 ha partorito veramente le sue lune.

 

Crediti immagine in evidenza: ESO/Vernazza, Marchis et al./MISTRAL algorithm (ONERA/CNRS)