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La Russia lancerà una propria stazione spaziale nel 2025

La Russia ha avviato i lavori per la costruzione di una nuova stazione spaziale in orbita terrestre. Lo ha annunciato martedì scorso su Telegram il direttore dell’Agenzia spaziale russa, Dmitrij Rogozin. Il numero uno di Roscosmos ha postato sull’app di messaggistica anche un video in cui si vede il primo componente in produzione. «Il modulo base per la nuova stazione russa è già in lavorazione. La Rocket and Space Corporation Energia è stata incaricata di garantirne la disponibilità entro il 2025».

Secondo Agenzia Nova, il vice primo ministro Juri Borisov avrebbe affermato in una dichiarazione precedente che la Russia ha l’esigenza di salire su un’orbita ad alta latitudine per poter osservare meglio il territorio dell’intero Paese, anche in vista dell’attuazione dei piani strategici per lo sviluppo della rotta marittima artica. La nuova stazione potrebbe costituire anche un possibile punto di attracco per i viaggi verso la Luna.

Sempre stando ad Agenzia Nova, per quanto riguarda il futuro ruolo della Russia nella Stazione spaziale internazionale, l’Accademia delle scienze russa già ad aprile aveva dichiarato come Mosca stesse valutando se abbandonare la sua partecipazione al programma Iss a causa delle condizioni di usura dell’avamposto internazionale, anche se una posizione ufficiale in merito non è stata ancora resa nota.

«Quando prenderemo una decisione, avvieremo negoziati con i nostri partner su forme e condizioni di cooperazione oltre il 2024», avrebbero fatto sapere da Roscosmos in un comunicato diffuso dall’agenzia AFP.

L’annuncio di martedì arriva dopo una serie di azioni che segnano un radicale cambio di passo nella politica spaziale russa, fino ad oggi legata strettamente ai partner della Stazione spaziale internazionale.

Mosca sembra infatti orientata a una nuova alleanza con Pechino, come dimostrano il memorandum di intesa di marzo per la collaborazione alla futura stazione lunare cinese e il recente annuncio della partecipazione alla missione verso l’asteroide 2016 HO3.

Negli ultimi anni Rogozin ha annunciato in più occasioni piani ambiziosi, tra cui anche una collaborazione al progetto Nasa di ritorno umano alla Luna, ora, però, ufficialmente escluso dagli obiettivi di Mosca. La sua agenzia, inoltre, ha lottato contro i tagli ai finanziamenti, spiegati dagli analisti col fatto che Putin sia più interessato alla tecnologia militare che all’esplorazione spaziale.

Anche il successo della prima missione umana privata verso la Iss compiuta da SpaceX lo scorso anno – che di fatto ha sottratto alla capsula Soyuz il monopolio nel trasporto umano in orbita bassa – ha certamente avuto un ruolo nella ridefinizione degli obiettivi spaziali della Russia.

In questo contesto non è da escludere che la nuova stazione spaziale di Mosca possa avere anche un utilizzo commerciale, considerati i piani annunciati a gennaio relativi alla ripresa del turismo spaziale con voli esclusivi dedicati a privati astronauti facoltosi.

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa