Si trova nella costellazione boreale dei Cani da Caccia (Canes Venatici), a 31 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, e il suo aspetto articolato, che ricorda un mulinello, le ha fatto guadagnare il soprannome di Vortice (Whirlpool): è questo l’identikit di Messier 51, una delle galassie a spirale più studiate dalla comunità scientifica e più apprezzate dagli astrofili.

Messier 51 torna alla ribalta per una ricerca presentata al 237° convegno dell’American Astronomical Society, che si è appena concluso. L’indagine, condotta con l’osservatorio Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, una missione congiunta NasaDlr), si è centrata sul campo magnetico della galassia e ha svelato un quadro inedito: infatti, dietro l’aspetto scintillante e armonioso di Messier 51, si nasconde una realtà piuttosto turbolenta.

La galassia si presenta con una tipica struttura a spirale, con bracci ben delineati ed estesi lungo la ‘spina dorsale’ centrale; essi, inoltre, mostrano nubi vorticose di gas e polveri in cui si annidano massicce nursery stellari.

Il campo magnetico di Messier 51 era stato già monitorato con i radiotelescopi, che avevano individuato strutture ordinatamente disposte per tutta la lunghezza dei bracci ‘poderosi’ della galassia. Lo sguardo nell’infrarosso di Sofia, invece, ha rivelato una situazione molto diversa: nelle aree periferiche della galassia, il campo magnetico non segue più ordinatamente la struttura a spirale, ma si presenta caotico e distorto.

La scoperta è stata fatta da uno degli strumenti di Sofia, la fotocamera all’infrarosso e polarimetro Hawc+ (High-Resolution Airborne Wideband Camera). Gli studiosi hanno cercato di capire a cosa fosse dovuto questo caos e sono giunti alla conclusione che esso è prodotto dagli intensi processi di formazione stellare. Inoltre, nell’immagine in alto, si nota un altro elemento che turba lo stato di Messier 51, influenzandone probabilmente il campo magnetico: una galassia vicina dai toni dorati (Ngc 5195), che strattona l’estremità di uno dei bracci.

La scoperta effettuata con Sofia, secondo il team della ricerca, è di grande rilievo in quanto mostra che i campi magnetici hanno un ruolo importante nel plasmare le galassie a spirale e, più in generale, nell’influire sull’evoluzione delle galassie.