Potrebbe sembrare un ronzio, quasi un’interferenza. Eppure questo rumore arriva direttamente dallo spazio profondo, e ci offre la prima idea di ciò che si sente viaggiando tra le stelle. A registrare l’inedito audio cosmico è stato il rover Perseverance, attualmente in viaggio alla volta di Marte.
Il futuro robottino marziano, fiore all’occhiello della missione Mars 2020 della Nasa partita lo scorso 30 luglio, è infatti equipaggiato con un doppio microfono. Il che rende Perseverance il primo rover dotato di udito simile al nostro.
Il primo microfono, fornito dal Jpl della Nasa, fa parte del sistema Entry, Descent and Landing (Edl), che guiderà la discesa del rover sulla superficie marziana. I segnali acustici catturati da questo microfono saranno accoppiati con i video registrati delle telecamere Edl: questo ci permetterà di vedere e sentire ciò che accadrà durante l’atterraggio su Marte, previsto per il 18 febbraio 2021.
Il secondo microfono, realizzato da un team internazionale coordinato dal Cnes francese, è incorporato nella SuperCam Mast Unit collocata nella ‘testa’ di Perseverance. È stato questo strumento a registrare i suoni dello spazio profondo durante il viaggio di Perseverance. I dati per la realizzazione del file audio, della durata di 60 secondi, sono stati raccolti il 19 ottobre durante un checkout in volo di telecamera e microfono.
Come sanno gli appassionati di film di fantascienza, il vuoto dello spazio non è un ambiente ottimale per trasmettere il suono. Ma le onde sonore possono comunque viaggiare attraverso gli oggetti solidi: quando queste vibrazioni meccaniche vengono registrate da un componente elettrico, possono trasformarsi in un segnale elettrico. Esattamente quanto ha fatto il microfono di Perseverance, raccogliendo il file audio che poi è stato successivamente elaborato dall’azienda danese DPA Microphones, che ha prodotto l’hardware del microfono.
«Per quanto sia bello raccogliere un audio sulle operazioni di volo delle navicelle spaziali, questo file ha un significato più importante, – dice David Gruel del Jpl della Nasa – significa che il nostro sistema è funzionante e pronto a provare a registrare un po’ del suono e della furia di un atterraggio su Marte». Il meglio, quindi, deve ancora arrivare.
Ascolta il suono dello spazio profondo registrato da Perseverance