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Acqua e pianeti rocciosi, il legame in un meteorite

Il binomio tra l’acqua e i pianeti rocciosi, come la Terra e Marte, potrebbe essere molto più stretto di quanto si pensi: il prezioso liquido si sarebbe originato in seguito ad una serie di processi chimico-fisici, verificatisi durante la formazione dei pianeti.

Lo afferma uno studio di recente pubblicazione su Science Advances (articolo: “Early oxidation of the martian crust triggered by impacts”), curato da un gruppo internazionale di ricercatori sotto il coordinamento dell’Università di Parigi. L’indagine, che si focalizza sul passato di Marte, si è basata su un meteorite originario del Pianeta Rosso e vecchio di oltre 4 miliardi di anni: Nwa 7533 (Nwa sta per North West Africa, il luogo del ritrovamento avvenuto nel giugno del 2012).

I ricercatori sono partiti dalle due principali ipotesi su come l’acqua possa essersi manifestata sui pianeti rocciosi: la prima la riconduce alle collisioni tra pianeti ed asteroidi ricchi di tale liquido, mentre la seconda la collega direttamente ai processi di formazione planetaria. Il gruppo di lavoro, nello svolgere le analisi su Nwa 7533, ritiene che i risultati ottenuti possano condurre nella direzione della seconda ipotesi che può essere foriera di nuovi scenari di ricerca: la vita, nei sistemi planetari, potrebbe aver avuto opportunità di sviluppo maggiori rispetto a quanto ritenuto in precedenza.

Il paper suggerisce che l’acqua doveva essere presente su Marte nei suoi primi 90 milioni di anni di vita; in tempi astronomici, secondo i planetologi, si tratta di un periodo di gran lunga antecedente a quello in cui gli asteroidi ricchi di acqua hanno bombardato i pianeti del Sistema Solare interno. Di conseguenza, il Pianeta Rosso doveva essere già dotato naturalmente di tale liquido che quindi non dipenderebbe solo da fonti esterne come gli asteroidi.

Le tecniche di indagine messe in atto dal team per trarre il maggior numero di informazioni da Nwa 7533 hanno evidenziato che Marte, agli albori della sua esistenza, ha subito gli ‘schiaffi’ di uno o più asteroidi: questi impatti hanno creato energia cinetica da cui è derivata l’emissione di una grande quantità di ossigeno e l’elemento che probabilmente cha causato il rilascio del gas è stata l’acqua. Quindi, l’acqua sarebbe già stata presente sul Pianeta Rosso come frutto di qualche processo verificatosi quando il corpo celeste era ancora in fieri.

Non è la prima volta che i meteoriti marziani sono al centro dell’attenzione degli studiosi per ricostruire il passato di Marte: una ricerca simile è stata pubblicata da Nature Geoscience lo scorso marzo.

In alto: elaborazione artistica dell’antico Marte (crediti: M. Kornmesser / ESO / N. Risinger) – in basso: il meteorite Nwa 7533 (crediti: Meteorites.tv)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.