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SpaceX e Nasa, nuovi accordi sulle prossime missioni

La Nasa consentirà a SpaceX di riutilizzare la navetta Crew Dragon e il primo stadio del  Falcon 9 per la Post Certification Mission 2, prevista per il prossimo anno.  Per renderlo possibile l’agenzia americana e l’azienda di Elon Musk hanno modificato in modo bilaterale il Commercial Crew Transportation Capability, lo stesso accordo che ha esteso formalmente la durata della missione Demo 2 da due settimane a 119 giorni. Inizialmente SpaceX aveva previsto di utilizzare una nuova navetta Crew Dragon per ciascuna delle missioni concordate con la Nasa. Questa decisione è però entrata in contrasto con quella presa da Boeing –  il secondo partner dell’agenzia per il Commercial Crew Program – che intende riutilizzare la navetta Cst-100 Starliner per i suoi voli.

«SpaceX ha proposto di riutilizzare i futuri sistemi o i componenti di  Falcon 9 e  Crew Dragon per le missioni della Nasa dirette verso la Stazione Spaziale Internazionale – ha commentato  Stephanie Schierholz della Nasa –  perché ritengono che sarà vantaggioso dal punto di vista della sicurezza e dei costi. La Nasa ha effettuato un esame approfondito e ha stabilito che i termini della modifica generale del contratto erano nel migliore interesse del governo».

Per la  missione Demo-2  sono stati utilizzati sia una nuova Crew Dragon sia un nuovo razzo Falcon 9. Lo stesso  avverrà anche per la prima missione operativa, la Crew-1 o Pcm-1, prevista non prima del 30 agosto. Il riutilizzo del razzo o della navetta – si legge nella nota della Nasa – richiederà una revisione della certificazione emessa dalla Nasa. SpaceX e l’agenzia americana hanno adottato un approccio graduale per il riutilizzo della versione cargo della navetta Dragon utilizzata nell’abito del  programma Commercial Resupply Services (Crs). Nel dettaglio dopo l’attivazione del contratto nel 2017 otto dei nove voli sono stati effettuati con capsule riutilizzate.

Secondo le stime di SpaceX ogni veicolo sarebbe in grado di effettuare cinque voli. «Il numero di voli che ogni navetta può effettuare – conclude Hans Koenigsmann di SpaceX – dipende dalla condizioni del veicolo al rientro. In realtà, potremmo essere in grado di far volare la capsula quattro o addirittura sei volte, a seconda di ciò che vediamo post missione».

Fulvia Croci: Giornalista