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Magnetosfere sorvegliate speciali

La magnetosfera terrestre

La magnetosfera, uno scudo protettivo che respinge i raggi cosmici proteggendo la superficie dei pianeti è da tempo oggetto di studio delle sonde in orbita nel Sistema Solare e oltre. Voyager, Cassini, Juno e Galileo, sono solo alcune delle sonde che hanno avuto l’occasione di osservare le magnetosfere dei pianeti per cercare di decifrarne la caratteristiche che le differenziano le une dalle altre. A partire da quella della Terra creata dal metallo fuso che si muove all’interno del pianeta dalla  forma di un cono allungato che spinge le particelle cariche provenienti dal Sole lontano dalla superficie. Giove invece, è dotato del più grande campo magnetico del Sistema Solare che si estende per quasi 15 volte la larghezza del Sole creato da un nucleo di idrogeno metallico liquido estremamente compresso.

Le lune di Saturno sono le responsabili della mutazione della sua magnetosfera dato che l’ossigeno e le molecole d’acqua che evaporano dagli anelli spingono le particelle nello spazio intorno al pianeta. Il campo magnetico di Urano non si origina dal centro del pianeta, in quanto il suo dipolo magnetico è spostato verso l’emisfero sud di circa un terzo del raggio del pianeta.

La magnetosfera di Urano risulta pertanto fortemente asimmetrica. Nettuno, invece possiede un forte campo magnetico, la cui intensità è valutabile in circa 25 volte quella del campo magnetico terrestre. Ha caratteristiche simili a quelle di Urano e le sue aurore possono apparire non solo nei pressi dei poli ma in tutta la superficie del pianeta. Gli studi sule magnetosfere non si fermano al Sistema Solare. Le aurore indicatrici della presenza di campi magnetici sono state avvistate su alcune nane brune e su alcuni esopianeti giganti anche se ci sarà bisogno di strumenti più potenti per individuarle con certezza.

Fulvia Croci: Giornalista